Un episodio che definire increscioso è un eufemismo quello vissuto dai passeggeri su un bus diretto a Forio qualche giorno fa.
Il fatto è accaduto di mattina quando il pullman era pieno oltre che di turisti di persone che andavano a lavorare.
Il controllore ha sorpreso un ragazzo di nazionalità marocchina senza biglietto. Quindi, dopo avergli fatto una lavata di capo, l’ha invitato a scendere dal pullman, ma il ragazzo si è rifiutato. Ha chiesto i documenti e il ragazzo ha continuato a fare “no” con il capo.
Per la verità i testimoni riportano che il ragazzo aveva difficoltà di comunicazione e appariva anche mentalmente confuso. Non capiva o fingeva di non capire cosa gli veniva detto e si limitava solo a scuotere la testa in senso di diniego.
Non sapendo come risolvere la questione, il controllore ha fatto fermare l’autobus affermando che il bus non si sarebbe mosso finché “ portoghese” non fosse sceso.
A quel punto la scena è diventata anche un po’ una macchietta perché tutti i viaggiatori, che avevano fretta di ripartire, hanno cominciato a invitare il ragazzo a scendere. Ma quello restava al suo posto come un mulo.
E allora l’atmosfera è davvero diventata incandescente: quelli che dovevano andare a lavorare si sono infuriati ne è nata una disputa verbale con il controllore che si rifiutava di far ripartire l’autobus.
“ Sequestrati su un bus “ ha detto qualcuno drammatizzando ulteriormente, e ha cominciato a dare in escandescenza.
Insomma la partita si è spostata tra viaggiatori e controllore.
Poi l’intuizione: chiamare le forze dell’ordine e di farli giungere alla prossima fermata. Intanto il pullman avrebbe continuato il suo viaggio.
È stata data l’ultima chance di scendere allo spaesato marocchino, ma lui ha continuato a scuotere la testa, ed ha preferito consegnarsi alle forze dell’ordine.