“Sono sincero, ho letto il manifesto firmato da Riccardo Cioffi, Gianfranco Mattera e Loredana Cimmino ed ero molto curioso. Cosa ne penso? Non cambio idea: certi malumori potevano, anzi dovevano, essere espressi nella sede istituzionale del consiglio comunale: non è certo degno da esponenti eletti dal popolo scappare e poi affidare le proprie considerazioni ad uno scritto. Troppo facile, non è così che funziona…”. Lo ha detto Arnaldo Ferrandino, ex sindaco di Casamicciola Terme, commentando il manifesto affisso per le strade del paese dai tre consiglieri di maggioranza che con le loro firme hanno causato di fatto lo scioglimento del civico consesso e con il quale avevano risposto ad un primo documento diffuso alla cittadinanza dallo stesso Ferrandino. Il quale, tra l’altro, aggiunge che “nel testo leggo che dal loro ingresso in giunta Casamicciola Terme ha cambiato faccia, giacché grazie al loro operato sarebbero stati risolti una miriade di problemi ed ottenuta una serie spaventosa di finanziamenti. La verità è che non si può pensare di prendere in giro i cittadini: avessero fatto tutto questo in un mese e mezzo, sarebbero stati maghi e non amministratori. Sappiano che la gente non è stupida…”. Già, la gente, quella che in questo momento continua a confortare Arnaldo Ferrandino: “I cittadini mi fermano per strada – dice – e continuano a chiedermi che cosa è successo, non capiscono né giustificano l’atteggiamento dei consiglieri transfughi. E la loro opinione, francamente, continuo a pensare che resti sovrana. Il tempo, e le urne quando sarà il momento, dirà chi ha ragione e chi ha torto…”.