I contrasti in atto in seno al Governo, in qualche modo denunciati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non più tardi di ieri, potrebbero aprire nel breve anche ad elezioni anticipate. Nel caso in cui si dovesse optare per andare con anticipo a rinnovare la legislatura, le ipotesi in ballo, per quanto riguarda le date, sono principalmente due, luglio o settembre. Per l’indizione di una nuova consultazione elettorale, in termini di legge, sarebbe necessario circa un mese e mezzo; più precisamente, il decreto del Presidente della Repubblica deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale almeno 45 giorni prima della data del voto, anche se per organizzare anche il voto dall’estero servirebbero almeno 60 giorni. La presentazione delle liste, invece, deve avvenire 30 giorni prima della data indicata per il voto. Questo rende particolarmente complesso lo scenario delle elezioni a fine luglio, al massimo domenica 4 agosto. Più probabile che il termine più vicino sia quello di settembre, precisamente domenica 22, ma anche in questo caso ci sarebbe una ulteriore scadenza da considerare, ovvero la presentazione del DEF il documento di Economia e Finanza con gli obiettivi di politica economica che lo Stato deve poi inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre. A quel punto, non ci sarebbero i tempi per elaborare la manovra che va approvata dalle Camere entro il 31 dicembre per scongiurare l’esercizio provvisorio. Insomma, al di là delle date, appare assai difficile immaginare un voto anticipato prima del 2020.