DOMENICO SAVIO: “UNA SCELTA SCANDALOSA NEL CONSIGLIO COMUNALE DI FORIO!”

Duro il Consigliere Comunale di Forio Domenico Savio sulla decisione del Consiglio Comunale di bocciare una sua mozione “tendente a riequilibrare il peso insostenibile delle tasse comunali tra i cittadini, secondo il principio di equità civile e sociale “Chi ha di più deve pagare di più, chi ha di meno deve pagare di meno”. “Sabato 5 giugno 2014 il Consiglio comunale di Forio, col solo voto favorevole della maggioranza amministrativa, ha approvato le componenti IMU (imposta municipale unica) e TASI (tassa sui servizi indivisibili) dell’imposta unica comunale, la cosiddetta IUC, mentre la componente TARI (tassa sui rifiuti), con l’aumento comunale di circa l’11% rispetto al 2013, la stessa maggioranza – scrive Domenico Savio – l’ha approvata nella seduta del penultimo consiglio comunale, nonostante la forte opposizione e voto contrario del sottoscritto. Ancora una volta – prosegue il Consiglere Savio – la maggioranza amministrativa di centrodestra e centrosinistra, politicamente e felicemente unita, ha proposto le due imposte senza tener conto concretamente della diversa situazione reddituale esistente tra le varie fasce di popolazione e tra le diverse categorie imprenditoriali. E’ opportuno ricordare nuovamente che a Forio, tra gli altri numerosi e gravi disservizi sociali, mentre l’assistenza domiciliare è vergognosamente sospesa dal mese di dicembre 2013, i bagni pubblici sono chiusi, lo sbocco nel porto di residui fluidi della Cava di Monterone in certe giornate e momenti è un autentico colera, le strade sono prevalentemente dissestate, eccetera, l’amministrazione contrae mutui non per risolvere prima tali urgenti problemi, ma per pagare debiti pregressi, frutto di un trentennio di scellerata gestione amministrativa clientelare ed elettoralistica della cosa pubblica. Tutti sanno – continua il Segretariodel P.C.I.M-L. – che oramai le tasse governative, regionali, provinciali e comunali, il mancato adeguamento annuale pieno dei già miseri salari e pensioni alla svalutazione monetaria, l’aumento costante dei ticket sui medicinali, la mancata piena assistenza sanitaria farmaceutica, specialistica, ospedaliera e domiciliare, l’elevata imposizione Irpef sui salari e le pensioni, l’addizionale Irpef regionale e comunale, l’aumento costante del costo della vita, dell’energia elettrica e dei trasporti, la nuova tassa comunale a Forio sulla morte per l’esumazione di €230.00, eccetera, stanno letteralmente buttando nella disperazione minandone la sopravvivenza la classe lavoratrice e, particolarmente, i lavoratori pensionati. L’amministrazione comunale – prosegue Savio – nell’approvare la IUC tra le altre scelte sciagurate sul terreno dell’equità sociale, in riferimento all’IMU ha equiparato i fabbricati delle attività culturali e agricole a quelli degli alberghi e pensioni, non ha previsto una aliquota minima per negozi e botteghe, ha stabilito una aliquota bassa per le abitazioni principali di tipo signorile, ville e castelli, con l’aggiunta per le stesse di una detrazione annua di €200.00, ed ha applicato la medesima aliquota TASI dell’1 per mille per tutti indistintamente equiparando, tra l’altro, le prime case dei lavoratori occupati, disoccupati e pensionati agli alberghi e pensioni: vergogna e disumanità! Dinanzi a questa sconcertante proposta politica e amministrativa di natura borghese, clericale e capitalistica – scrive il Consigliere Savio – che non tiene adeguatamente conto delle differenti condizioni economiche esistenti tra le diverse fasce della popolazione e tra le tante categorie imprenditoriali del paese, il sottoscritto, all’interno dell’inamovibile e antipopolare legislazione nazionale, ha presentato un’argomentata mozione di modifica della proposta della maggioranza amministrativa che prevedeva: un incremento IMU dal 5,2 al 7,6 e TASI dal 2,5 al 3,3 per mille per le abitazioni principali di tipo signorile, ville e castelli, con la soppressione per le stesse della detrazione annua di €200,00; la diminuzione dell’aliquota IMU per negozi e botteghe dal 9,2 al 7,6 per mille e per i fabbricati delle attività culturali e agricole dall’8,9 al 7,6 per mille; un incremento dell’aliquota TASI dall’1 al 2,5 per mille per le aziende produttive con fine di lucro, a partire dagli alberghi e pensioni, e per le aree edificabili; la soppressione dell’aliquota TASI dell’1 per mille per tutte le prime case di abitazione. Una proposta – prosegue ancra Domenico Savio – ragionevole ed equilibrata tendente a creare una maggiore equità sociale tra i cittadini salvaguardando e migliorando le condizioni di vita delle famiglie dei lavoratori occupati, disoccupati e pensionati, delle piccole aziende commerciali, artigianali, agricole, della pesca e delle attività collegate alle arti e mestieri, allo sport, eccetera. Ma la maggioranza amministrativa, formata da imprenditori e grandi professionisti benestanti, l’hanno bocciata senza batter ciglio rifiutandosi persino di discuterla e di valutarne l’impatto sul bilancio comunale e sulle condizioni di vita del popolo foriano. Questa è l’amministrazione comunale in carica – con la sua politica delle tasse, che non tiene sufficientemente conto dei bisogni della classe lavoratrice e delle fasce di popolazione economicamente più deboli e che non tassa adeguatamente le grandi attività imprenditoriali e gli imponenti patrimoni immobiliari e finanziari, che detengono la maggiore ricchezza del paese – che un anno fa ha votato la quasi totalità del popolo di Forio. Dunque, costoro non potranno lamentarsi essendo vittime delle loro scelte elettorali. Intanto – conclude Domenico Savio – è certo che il gruppo consiliare di Forio del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista continuerà inflessibile la sua battaglia politica in consiglio comunale e nella società civile a sostegno dei bisogni e delle aspettative di miglioramento sociale del popolo di Forio e ciò nell’ambito dei principi di civiltà e di umanità dell’equità sociale”.

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