DELFINI GIOCANO TRA GLI ALISCAFI IN PIENA AREA MARINA PROTETTA

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Sta girando per il web e sui social network un video di Miro Iacono in cui alcuni delfini giocano tra le imbarcazioni presenti tra Ischia e Procida. I due esemplari si trovano a guizzare tra alcune imbarcazioni una delle quali è addirittura un aliscafo di linea a rischio di uccidere l’animale. Controllando la cartina del Regno di Nettuno, la scena ripresa dal videoamatore avviene proprio in una delle zone di salvaguardia dell’Aria Marina Protetta, precisamente la zona B. Questa zona comprendente il tratto di mare antistante la costa orientale dell’isola di Procida (dalla Punta della Lingua fino a Punta Solchiaro), tutto il tratto di mare circostante l’isola di Vivara (comprese le vicine zone “A” e “B n.t.”), il Banco d’Ischia (al largo della costa sud-orientale di Ischia), il tratto di mare antistante Punta San Pancrazio e la Scarrupata di Barano d’Ischia, il tratto di mare da Punta Imperatore a Punta Sant’Angelo (nella zona sud-occidentale dell’isola d’Ischia), e infine la Secca di Forio, al largo della cittadina omonima.

“Istituita con decreto del Ministero dell’Ambiente il 27 dicembre del 2007, l’Area Marina Protetta – dichiarano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – è situata proprio intorno alle tre isole del Golfo. Nelle cinque zone di salvaguardia in cui è suddivisa non sono consentite attività che possono creare turbamento delle specie vegetali e animali, tra cui la balneazione, la navigazione, l’ancoraggio, l’ormeggio, l’utilizzo di moto d’acqua e sci nautico.

Questa vicenda deve farci riflettere sullo stato di degrado dell’area Marina Protetta dove l’assemblea dei comuni ultimamente ha addirittura riscontrato irregolarità che sarebbero state compiute dal Direttore Riccardo Strada, irregolarità che hanno indotto la stessa Assemblea a non approvare il bilancio e a chiedere ulteriori approfondimenti su diversi punti, tra questi la gestione degli incassi per le autorizzazioni concesse nel 2013, incassi che, tra l’altro, sarebbero stati versati solo nel 2014. Nello stesso tempo l’Assemblea avrebbe chiesto al CdA di avvalersi della consulenza di un legale per valutare eventuali responsabilità, sia di natura contabili che penali, del Direttore Strada. Intanto non ci sono campi boe, non si realizzano attività di protezione e di promozione del Parco e i delfini corrono il rischio di essere investiti e uccisi dagli aliscafi di linea. E’ urgente commissariare il Regno di Nettuno da parte del Ministero dell’Ambiente e rimettere in ordine la gestione ed i conti”.

foto Miro Iacono  

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