Emergenza #Coronavirus, l’ultimo DCPM e le ordinanze della Regione Campania impongono sacrifici a tutti. Il presidente di Confesercenti Interregionale (Campania e Molise) e Interprovinciale (Napoli, Avellino e Benevento) Vincenzo Schiavo, si è confrontato le attività associate all’organismo. «Ho chiesto loro di stringere i denti, in questo momento l’obiettivo è evitare il propagarsi del contagio anche nelle nostre zone: fare sacrifici adesso, per 20 giorni, significa evitare la chiusura per mesi e forse per sempre di decine di aziende. I nostri associati sono tutti allineati ed hanno senso di responsabilità. Stamane molte nostre attività commerciali erano semivuote: ho detto loro di chiudere se è il caso, ma qualcuno si è organizzato con una rete di contatti personali per vendere ad una clientela per appuntamento. Chi non ce la fa può chiudere. Ovviamente contiamo sulle decisioni di Governo e Regione, che stanno già provvedendo ad alleggerire le spese, facendo slittare scadenze e mutui». Schiavo ha chiesto anche di evitare di affollare i supermercati. «Dobbiamo arrivare al 3 aprile sperando di dimezzare e non raddoppiare i contagiati, evitando il collasso del nostro sistema sanitario. E’ un momento di grande difficoltà, ma è inutile e persino dannoso assaltare supermercati o farmacie: sono attività i cui beni, di prima necessità, non mancheranno mai. I prodotti continueranno ad arrivare giorno per giorno: le persone possono andare ad acquistare con calma, consigliamo di recarsi nei negozi sotto casa, fare la spesa quando non c’è folla e provare a moderare questo tipo di acquisti. Capiamo la decisione di chiudere barbieri, parrucchieri e centri estetici, dove si possono creare assembramenti, anche se stava montando una razionalizzazione dei clienti con appuntamenti prefissati. Non registriamo – conclude Vincenzo Schiavo – comunque particolari problemi nelle nostre attività: le merci viaggiano senza problemi, i rifornimenti ci sono, sia per i medicinali che per i prodotti alimentari e persino per il carburante non ci sono difficoltà di approvvigionamento».