Sono comparse le invocazioni, per sconfiggere il Coronavirus, sui banchi della chiesa che conserva i resti di San Giuseppe Moscati, il santo medico di Napoli, il dottore vicino agli ultimi, venerato e pregato soprattutto da tanti che si rivolgono a lui per chiedere un aiuto di fronte a malattie gravi, proprie e di familiari. ‘Chi può metta, chi non può prenda’, diceva Moscati in vita e il suo motto compare sul ‘panaro’ solidale, il cesto esposto in strada per raccogliere e offrire aiuto ai bisognosi in questi giorni di emergenza, anche economica.
Nella Chiesa del Gesù, immensa ma deserta, quotidianamente, in questi giorni, ci sono oggi pochissimi fedeli con la mascherina. Si soffermano davanti alla statua di Moscati raffigurato con camice e stetoscopio nella cappella che ospita i resti del santo. Pochi minuti, il tempo di una preghiera. Poi, via. I fedeli sperano: “San Giuseppe Moscati ha guarito tanta gente, riponiamo in lui la speranza. Ci auguriamo che questa tragedia passi presto e che l’umanità impari dopo questa emergenza a comportarsi meglio”.