“Il numero chiuso a Medicina come in altri corsi universitari è una ingiustizia. Un rito barbaro e costoso – accusa il capogruppo di Campania Libera- PSI- Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli – che si ripete ogni anno e che viene difeso sopratutto dal vecchio mondo “baronale” che rappresenta un tappo per la crescita suprattutto per gli atenei del sud. Il 3+2 è stato un disastro voluto sempre da una vecchia generazione di docenti che è riuscito ad allungare i tempi di permanenza media negli atenei per laurearsi. Esattamente il contrario di quello che affermavano i sostenitori della riforma. Alcuni politici campani di centro destra invece di fare le barricate per impedire ai giovani di iscriversi all’Università dovrebbero spiegare perchè negli anni di gestione della Regione da parte della maggioranza guidata da Stefano Caldoro la tassa regionale per il diritto allo studio è stata aumentata da 62 a 140 euro, ma in parte «dirottata su altro»: gli atenei, infatti, hanno ricevuto negli anni scorsi solo 62 euro a studente da reinvestire nel diritto allo studio, tant’è vero che nella regione solo il 27% degli studenti che ne avrebbero avuto diritto ha ricevuto una borsa di studio, uno su tre. Eppure si tratta di una tassa di scopo, la cui finalità quindi deve essere destinata allo scopo per cui è stata creata. Nonostante le denunce di diverse associazioni studentesche il centro destra non ha abbassato le tasse. Per questo ho proposto al Presidente De Luca di incrementare urgentemente il fondo regionale per il Diritto allo Studio in Campania per pagare la borsa di studio a tutti gli studenti idonei”.