Ischia calcio nella conferenza stampa abbiamo ascoltato l’intervento di Vicky Di Bello. Se è possibile accettare come validi i buoni proponimenti di chi è nuovo della piazza,lo stesso vale per chi ha già operato. In questo caso è la storia lasciata alle spalle diventa protagonista. E ci riferiamo a Di Bello che ha aperto dicendo: “Siamo delusi dalla nascita della nuova Ischia”. Una caduta di stile. Questo è un discorso che non si può ascoltare da chi sull’isola non è riuscito a coinvolgere nessuno. La Nuova Ischia è una sconfitta dell’Ischia che già c’era… non una ripicca, né una rivalsa. Ma solo la conferma che non si è operato bene. Vicky Di Bello probabilmente è contento del suo nuovo progetto, e che ne vada orgoglioso è più che giusto. Ma si guardi alle spalle prima di criticare cosa si trova davanti. La nuova società è la prova che sull’isola c’erano energie che volevano investire nel calcio ma non si è stati capaci di intercettarle.
Inoltre l’affermazione “stiamo lavorando per un progetto di scuola calcio sull’isola” certamente va apprezzata per il coraggio. Ma vista l’operazione del trasferimento a Napoli di tutte le fasce giovanili con la Kennedy-Camaldoli, le sue parole sembra non tengano in debita considerazione l’intelligenza delle persone isolane. Inoltre tali parole fanno a pugni con la sua esternazione “i genitori ischitani sono pronti a pagare il convitto ai loro figli se vengono scelti da società fuori regione… ma non dimostrano la stessa disponibilità nei nostri confronti”. Dopo aver portato le squadre giovanili a Napoli si vorrebbe, per caso, che i ragazzi isolani pagassero anche vitto e alloggio.???.