Ieri il sindaco metropolitano di Napoli, Luigi de Magistris, ha assegnato a cinque consiglieri le prime deleghe funzionali della Città Metropolitana di Napoli. I consiglieri delegati sono tutti Consiglieri del Comune di Napoli e componenti della lista “Bene Comune”. Accanto al vice sindaco, Elena Coccia, ci sono, Salvatore Pace, che si occuperà di Edilizia e Programmazione scolastica; Gaetano Trocone, con delega in materia di Pianificazione Territoriale e Urbanistica; David Lebro avrà funzioni in materia di Lavori pubblici, Infrastrutture, Difesa del Territorio, e Patrimonio; Elpidio Capasso, che riceve la delega in materia di Bilancio, Finanza locale, e Società partecipate; Carmine Attanasio, con delega al Turismo. Ma queste nomine non sono piaciute alle opposizioni che insorgono, a cominciare dal Pd che con Venanzio Carpentieri, segretario del Pd metropolitano di Napoli, e Luca Mascolo, capogruppo Pd in Città metropolitana di Napoli esprime “ un giudizio fortemente critico sulla decisione di de Magistris di attribuire in modo parziale ed estemporaneo le deleghe ad alcuni consiglieri metropolitanii. In maniera unilaterale e senza alcun preventivo confronto politico – contoinuano Carpentieri e Mascolo – il sindaco opta per soluzioni che appaiono più dettate dall’esigenza di puntellare l’esigua maggioranza al Comune di Napoli che non dalla volontà di assicurare piena funzionalità all’ente il cui statuto è stato da pochi giorni approvato. Un documento nel quale come Pd siamo riusciti a far recepire le nostre qualificanti proposte, che mira a fare del nuovo ente un punto di riferimento nel panorama istituzionale locale e non». Secondo Carpentieri e Mascolo «il metodo che sta adottando de Magistris rischia di svilire l’opera fin qui compiuta e lo stesso lavoro svolto con approccio unanime dal Consiglio metropolitano. Rileviamo, infatti, nelle scelte di queste ore, una evidente mancanza di sensibilità politica e riteniamo non sia questo il modo per poter governare una istituzione che continuiamo a ritenere potenzialmente di grande importanza per la comunità di Napoli e per l’intera sua provincia», concludono gli esponenti Pd. Analoga la reazione di Forza Italia. «Scelte gravissime che mortificano le sensibilità e le competenze di un’intera provincia e che rappresentano un vero e proprio schiaffo a un’istituzione peraltro informata solo giorni dopo e attraverso i social». E’ la dichiarazione di Antonio Pentangelo, ex presidente della Provincia di Napoli e attuale capogruppo di Forza Italia alla Città metropolitana di Napoli. «Dal Pd, il cui silenzio è quanto meno assordante – aggiunge Pentangelo – ci attendiamo un sussulto di orgoglio e non un complice silenzio volto a coprire l’ennesima operazione strapuntino». A Pentangelo si aggiunge Paolo Russo, coordinatore di Forza Italia della Grande città di Napoli: «Non era mai accaduto che cinque assessori su cinque fossero tutti della città di Napoli e tutti e cinque di un solo partito – dichiara Russo – nelle nomine dei neo assessori della Città Metropolitana di Napoli non c’è dunque nessuno dei 91 Comuni della provincia, né Portici, né Torre del Greco o Giugliano, per citarne alcuni, così come non c’è stata, né evidentemente ci sarà più, alcuna interlocuzione coi sindaci, vuoi del Pd o di Forza Italia, dei Comuni del Napoletano, oggi tutti politicamente messi fuori gioco da de Magistris. C’è solo lo smodato avvio della campagna elettorale per la corsa a Palazzo San Giacomo, il tentativo di rafforzare una malferma maggioranza utilizzando le poltrone per la gestione nella Città Metropolitana», conclude Russo.