Il miglior Sanremo di sempre. Conti surclassa Amadeus. I comici sono divertenti. Il ritmo sostenuto. Molte canzoni belle. Peccato ci sia l’inutile Lamborghini. Inizialmente tutti ( specialmente gente di teatro e televisione!!!) a crocifiggerlo…Ma il povero Conti è sotto scacco di un governo demagogico e populista. Come deve fare? La lusinga di tutti i cliché ( madre/italiana/ combattente/ etc etc etc…) sono un imperativo categorico! Mi stupisco dei personaggi di teatro e di politica che non lo capiscono! Se avesse rinunciato lui a condurre Sanremo ci restava solo l’accoppiata D’Urso-Vannacci con la finta satira di Bonolis e le bau-bau Cheerleaders… Jà… E comunque Bianca lo ha amorevolmente asfaltato! Con spontaneità, simpatia, anticonformismo, eleganza, gentilezza, semplicità, buona educazione. Si è diffuso questo fenomeno del dipanarsi di istinti belluini nei confronti dei personaggi sanremesi. La più bersagliata è lei, Elodie. Lei che sembra la figlia di Corto Maltese e della Regina di Saba. Lei che sembra disegnata da Hugo Pratt in un giorno di grazia. Contro di lei donne. È ovvio! Ma, incredibile! Soprattutto uomini che, così, senza ragione, scrivono, anche tutto maiuscolo ” A ME ELODIE NON PIACE!” Ora, a parte che a me scapperebbe sempre di replicare con l’antico adagio ” E TIRITTITTITÌ!” Ma evito prudentemente e misericordiosamente. Mi ricordano costoro il diabolico curato di Notre Dame furiosamente innamorato della indomabile Esmeralda… Le loro ferine parole trasudano rabbia di frustrazione che lo capirebbe pure il geco che dorme dietro la piattaia che, come lo zio Teo di Amarcord che urlava “Voi una dooonaaaa” appollaiato sul vecchio noce, loro vorrebbero urlare “Miiiiaaaaaa” abbracciando lo schermo ultrapiatto. Brutta figura, ragà! Brutta figura! Lasciamo alle donne sragionare come badesse isteriche! Noi altri: conteniamoci! Su! Fedez ha la sala stampa contro per partito preso. Complici gli scandali e tutto quello che, a causa sua in testa, gli si è creato intorno! Ma bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di ammettere che dentro a quel pezzo c’è un gran bel lavoro, fatto di immagini ben precise. Una storia comprensibile e vera dall’inizio alla fine. Quel titolo,”Battito”,non è fine a sé stesso perché lo puoi sentire che rallenta e accelera e ti costringe a catapultarti con lui in quel tormento e osservare i suoi mostri interiori come fossi a teatro. Achille Lauro porta una delle due solite canzoni unite a tanta stiolosa cura delle immagine che mette d’accordo tutti: pubblico e critica. Un discorso a parte va fatto per Lucio Corsi, grande rivelazione di questo festival per il grande pubblico, che è un outsider e ha portato un brano che mi è piaciuto molto. Brunori sembra una scimmiottatura di De Gregori. Di Principe ce n’è solo uno solo.,Mi dispiace! Lo imita pure vocalmente, cacchio!. Favoriti Giorgia e Simone Cristicchi, più che altro per motivi “politici”. La prima per un riconoscimento alla sua carriera nonostante la sua canzone non sia tra le migliori del suo repertorio, e il secondo perché il testo e le tematiche della sua canzone toccando il tema molto sentito della fragilità fisica e mentale degli anziani, ha le potenzialità per coinvolgere e “toccare” il grande pubblico, anche tenendo conto delle standing ovation riservategli dal pubblico in sala. Tony Effe canta “Damme ‘na mano”. L’inizio è uguale uguale a:”ognuno ha tanta storia, tante facce nella memoria, tanto di tutto tanto di niente,le parole di tanta gente,. Anche Tu così solo, così presente nella mia mente, tu, che sempre mi amerai” Gabriella Ferri. Rose Villain con Chiello:”fiori rosa, fiori di pesco”. Scrittura ed esecuzione orchestrale bellissima. Interpretazione sorprendente. Una reincarnazione dei figli dei fiori. Stesso poetico smarrimento. Più intonati dell’adorabile Battisti. “CReuza de ma” . Il brano è,di suo, già invincibilmente mersviglioso. E poi la voce di Cristiano De Andre sta diventando uguale a quella del padre. Anche la palpebra sinistra. Mica ci crederete che realmente ci sono le giurie, il televoto ecc ecc vero? Ci vuole qualcuno in grado di far fare bella figura all’ Eurovisione e che rispecchi i gusti dell’attuale italiano medio. Giorgia è ben piazzata e pure Cristicchi con la sua canzone-drammone da applausi e standing-ovation! Ma loro due con l’Eurovision non c’entrano niente… qui, all’ Eurovision, vedrei benissimo Achille Lauro e UDITE UDITE….non avrei mai creduto di poterlo dire, ma la canzone di Fedex spacca con il suo pezzo sentimentalmente arrabbiato e pregevole. Diamo a Cesare quel che è di Cesare! Cristicchi dopo aver già ricevuto il Premio Lunezia per il valore letterario della sua canzone, si è portato a casa il Premio Giancarlo Bigazzi, votato dai professori d’orchestra. Un riconoscimento che va oltre le chiacchiere e le polemiche, perché fondato sulla musica e sul valore artistico della sua opera. Eppure, in tanti lo hanno attaccato. Lo hanno chiamato furbo, retorico, ruffiano. Qualcuno ha perfino tirato fuori vecchie dichiarazioni di anni fa. Come se le persone non potessero evolvere. Ma Cristicchi ha fatto solo una cosa: ha cantato ciò che sentiva, senza strategie. Senza calcoli. E il fatto che in tanti ci siamo ritrovati nelle sue parole dimostra che la sua non era una mossa studiata, ma un atto di verità. Ma in un Sanremo che ho letto essere stato “perfetto”, serviva un bersaglio. E lui era il bersaglio ideale. Perché Cristicchi è un personaggio scomodo, e noi amiamo i personaggi scomodi. Perché la perfezione annoia. Mentre chi divide, chi smuove qualcosa dentro, chi costringe a prendere una posizione, rimane. Non piace alla sinistra. Non piace alla Lucarelli. Non piace all’intellighenzia progressista e va bene così. Perché forse non cerca di piacere a tutti. Piace probabilmente a chi non ha paura di emozionarsi e a chi crede ancora che una canzone possa parlare all’anima. E in fondo, forse, questa è la vittoria più grande.
di Antimo Puca