La Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione all’aumento delle tariffe idriche effettuato dall’ Evi nel mese di luglio con decorrenza 2010, ha inviato una nota all’avvocato carmine bernardo, che aveva richiesto informazioni in tal senso il mese scorso: la dottoressa Isabella Imperato, del dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica della presidenza del consiglio dei ministri, ha informato di aver “interessato l’avvocatura generale dello stato, affinchè valutasse l’opportunità di proporre appello al consiglio di stato per la riforma della sentenza n.1908 del 2013”, con la quale il tar campania
annullava la nota della Presidenza del Consiglio di Ministri del 20/05/2011 solo nella parte in cui riteneva che la richiesta era tardiva. Non risulta che il Cipe abbia approvato gli aumenti richiesti, per cui allo stato sarebbero illegittimi: la dottoressa Imperato sottolinea infatti che nella delibera Cipe contestata non era stato rinvenuto “alcun termine decadenziale al cui rispetto fosse subordinato l’accoglimento dell’istanza di aumento della tariffa”.
Con la nota la Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica che è in attesa del parere dell’Avvocatura dello Stato sull’eventuale appello da proporre: “ si ritiene opportuno – scrive la Imperato – rinviare qualsiasi chiarimento al riguardo all’esito della pronuncia dell’avvocatura, fermo restando che, secondo costante giurisprudenza, la decorrenza degli incrementi tariffari non può essere anteriore a quello di pubblicazione del relativo provvedimento”.
“Quello che è importante – ha commentato l’avvocato bernardo – è che la nota precisa che non è possibile operare aumenti retroattivi”.