A Procida la mancanza di un regolamento comunale che non consenta la collocazione di antenne della telefonia mobile a ridosso delle abitazioni sta determinando il proliferare dell’installazione di tali antenne sui lastrici solai delle abitazioni e nei centri abitati. Dopo la vergogna sociale consumatasi negli anni scorsi col posizionamento di un ripetitore Telecom sulla scuola elementare – che in questi giorni è stato rimosso dopo la battaglia politica e mediatica del PCIML – e di un’altra su palazzo Ferrajoli, nella mattinata di Venerdì Santo, cioè quando tutta la popolazione di Procida era impegnata nella storica processione dei Misteri, una nuova antenna è spuntata sul palazzo Mazzella in via Regina Elena, dove da quel giorno i residenti della zona lamentano la mancanza del segnale televisivo. E sino a quando l’intero settore non sarà regolamentato dall’Amministrazione comunale – così come invece è accaduto a Bacoli, dove il Consiglio comunale, dopo aver preso atto di studi scientifici realizzati dalla Comunità europea e dall’Università di Napoli Federico II, ha deciso che le antenne di telefonia mobile possono essere montate solo a cinquecento metri di distanza dalle case e dai centri abitati – c’è il rischio del proliferare di questo tipo di antenne sull’Isola.
Per l’immediata rimozione delle antenne presenti sui palazzi Mazzella e Ferrajoli e in tutto il centro abitato di Procida e per l’immediata regolamentazione del settore, allo scopo di tutelare la salute pubblica dei Procidani, il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, guidato dal suo Segretario generale Domenico Savio ha indetto per giovedì 12 giugno 2014, a partire dalle ore 10.30, un presidio di protesta e di rivendicazione verso l’Amministrazione comunale che si svolgerà davanti al Municipio di Procida in via Libertà. L’iniziativa, tra l’altro, per chiedere la sollecita rimozione di tutte le antenne di telefonia mobile dai centri abitati, attraverso l’immediata approvazione di un regolamento comunale che ne preveda l’installazione solo in luoghi lontani dalle abitazioni e dagli istituti pubblici.