Questa mattina, intorno a mezzogiorno, è stato scoperto l’ennesimo gesto di violenza contro un animale. Protagonista di oggi è un gatto randagio, trovato su Via Alfredo De Luca, dietro la Farmacia Internazionale, con un coltello da cucina conficcato nella parte superiore della testa.
La lama non era penetrata in profondità e la ferita, quindi, era solo superficiale. Subito dopo la medicazione l’animale è fuggito via. I Carabinieri, giunti anche loro sul luogo in cui il gatto è stato ritrovato, hanno posto sotto sequestro il coltello.
Questa volta per l’animale il tutto si è concluso con un grande spavento e senza nessuna conseguenza, ma non tutti gli animali che in questi mesi sono stati vittime di atti di crudeltà sono stati altrettanto fortunati. E i colpevoli non sono mai stati individuati, nonostante i continui inviti a denunciare gli autori di tali violenze, anche in forma anonima, alle forze dell’ordine o alle associazioni che sul territorio difendono i diritti degli animali, diritti che tutelati anche dalla legge. L’art. 544-ter del Codice Penale, infatti, recita che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.