Avezzano. Sull’inchiesta a carico del primo cittadino di Avezzano, dirigente della Provincia, accusato di falso, peculato e abuso d’ufficio insieme ad altre cinque persone, il sindaco Gianni DI Pangrazio si difende e conferma la sua fiducia nell’esito delle indagini. Sui viaggi contestati, sette in totale scoperti dagli inquirenti, tra cui uno a Ischia, Di Pangrazio chiarisce che “si tratta di viaggi a fini istituzionali. Il sindaco”, sottolinea, “è impegnato 24 ore su 24 e qualsiasi cosa io faccia è nell’interesse della città, si tratta di questioni amministrative che in parte ho già chiarito perché io ho sempre rispettato le regole”. Sotto inchiesta insieme a lui ci sono gli autisti Mario Scimia ed Ercole Bianchini che dovranno rispondere anche di truffa ai danni dello Stato, oltre a Maria Pia Zazzara. Accusata di peculato anche un’altra dirigente, Paola Contestabile. E’ indagata infine per favoreggiamento l’avezzanese Anna Maceroni, attualmente spostata provvisoriamente dal Comune di Avezzano in altri uffici. Avrebbe fornito false informazioni agli inquirenti sulla questione al centro dell’indagine, dichiarando il falso sull’utilizzo delle auto nell’Ente e quindi favorendo il sindaco e il personale accusato. A Di Pangrazio, nell’inchiesta aperta circa un anno fa, sono contestati sette viaggi che, secondo i sostituti procuratori Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, non avevano scopi istituzionali. L’auto blu, quindi, secondo quanto accertato dalle indagini della polizia giudiziaria, sarebbe stata utilizzata a fini personali. Il sindaco ribadisce che “si tratta di problematiche amministrative che verranno analizzate e chiarite”. Ho fiducia nella magistratura e nelle istituzioni, altrimenti non farei il sindaco”. DA www.marsicalive.it