Negli ultimi venti anni in Campania sono stati cancellati dal cemento circa 29 chilometri di litorale. A lanciare l’allarme è Legambiente che sottolinea come dall’istituzione della legge Galasso, si siano verificati «l’espansione degli agglomerati urbani, la costruzione di complessi turistici, case singole, porti e infrastrutture». Secondo i numeri forniti dall’associazione, su 360 chilometri di costa, da Sapri a Baia Domizia, il 50 per cento, pari a 181 chilometri, è urbanizzato.
“E’ un allarme più che giustificato e accogliamo subito la proposta dell’associazione ambientalista per la realizzazione di una legge sul consumo del suolo sul modello toscano di cui ci faremo promotori. La Giunta regionale della Toscana ha approvato infatti nel 2014 – spiega il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli – un importante progetto di riforma della precedente Legge Urbanistica regionale. L’innovazione fondamentale della proposta risiede nel procedimento pianificatorio volto a porre un freno al consumo del suolo attraverso la rigorosa perimetrazione del territorio urbanizzato. In breve, ogni Comune provvede a dividere in due parti il proprio territorio: quella urbanizzata e quella rurale”.
In breve all’interno del territorio urbanizzato deve essere concentrato ogni intervento di nuova edificazione o di trasformazione urbanistica. All’esterno, non sono mai consentite nuove edificazioni residenziali. Sono invece possibili limitate trasformazioni di nuovo impianto per altre destinazioni, solo se autorizzate dalla conferenza di pianificazione di ambiti di area vasta (con la partecipazione anche della Regione) cui spetta di verificare che non sussistano (anche nei comuni limitrofi) alternative di riuso o riorganizzazione di insediamenti e infrastrutture esistenti.