(Adnkronos) – Tra i termini anche ‘ictus’, come quello che nel 2018 ha colpito il chitarrista dei Negramaro, Lele Spedicato, e da cui fortunatamente si è perfettamente ripreso. “Ictus è una parola che credo taglierò dal vocabolario ‘ ha detto -, non voglio legarla a mio fratello Lele, perché, dopo questa cosa che hai detto tu, così iniziamo a toglierla almeno dal mio vocabolario, Lele è tornato più forte di prima e ha fatto un vero e proprio miracolo. L’unica cosa che mi viene da dire pensando a questa parola è il ‘grazie’ che poi ho detto a Lele, da parte mia, da parte di tutti noi. Gli ho detto una semplice cosa quando è tornato da questo viaggio incredibile, gli ho detto ‘grazie Lele per non avermi cambiato la vita’, perché mi ero ripromesso che non avrei più fatto musica se non fosse tornato come doveva tornare Lele, ed è tornato più grande di prima”.
E ancora parole come ‘politica’, termine a cui Sangiorgi attribuisce un senso ampio e sociale: “Non credo si debbano fare monologhi politici, ma la parola politica è essere in contatto con gli altri, essere una civiltà. Si fa politica parlando, esprimendo delle idee, non vuol dire essere di un partito piuttosto che di un altro, ma essere insieme e condividere i pensieri con tutti. Una canzone è fare politica, un romanzo è fare politica, questa intervista è fare politica. Non mi piace esporre pensieri più prettamente politici attraverso qualcosa che non saprei gestire. Con i Negramaro abbiamo fatto l’album ‘Contatto’ proprio raccontando nostri punti di vista estremi e facendolo nell’unico ‘post’ possibile per noi, che è la canzone. Un cantante è un uomo e fa politica semplicemente scrivendo canzoni, belle o brutte che siano. Fare politica per me è essere a disposizione degli altri con le emozioni, di ascoltare gli altri. E nel momento in cui decidi di pubblicare qualcosa, qualsiasi cosa rendi pubblico, lì stai già facendo politica”.