Roma, 19 apr. (Adnkronos) – “Il famoso tweet del presidente Trump, del 27 agosto 2019, che espresse apprezzamento per il mio operato come premier, non ha alcun collegamento con questa vicenda, considerato che la richiesta di Barr risale al giugno precedente e che questa richiesta e i suoi contenuti non sono mai stato oggetto di scambi o confronti tra me e l’allora presidente Trump”. Lo puntualizza il leader del M5S Giuseppe Conte, in un lungo post su Facebook in cui risponde, punto per punto, a un lungo articolo apparso oggi su Repubblica circa le due missioni a Roma, nel 2019, dell’allora segretario alla giustizia americano Bill Barr, e al presunto legame con il cosiddetto Russiagate.
“Le allusioni del quotidiano – scrive l’ex premier – avrebbero trovato risposta immediata da parte mia se solo mi fossero state poste delle domande, alle quali come sempre non mi sarei sottratto. Invece si è preferito alimentare sospetti infondati, sbattendo il mio nome in prima pagina, corredando il tutto con un articolo di Bonini che contiene giudizi palesemente denigratori e che mi accusa, in modo del tutto slegato dai fatti, di avere barattato un vantaggio personale con lo scambio di informazioni. A Bonini, che mette in discussione il mio operato come Presidente del Consiglio e la mia ‘cultura della sicurezza nazionale’, replico semplicemente che se lui, nello scrivere il suo articolo, avesse dimostrato una sia pur minima ‘cultura della deontologia professionale’ non si sarebbe mai permesso di scrivere queste infamità”.