(Adnkronos) – Destinata fin dal IX secolo avanti Cristo a una funzione prevalentemente funeraria, l’area oggi denominata di Santa Croce in Gerusalemme durante la storia della Roma antica ha avuto diverse funzioni e un importante sviluppo urbanistico.
A partire dal V secolo avanti Cristo, la zona divenne un essenziale snodo di comunicazione grazie alla presenza di tre grandi strade, Labicana, Prenestina e Celimontana. Inoltre, essendo uno dei punti più alti della città, nei secoli vi confluirono ben otto acquedotti, tra cui quello Claudio, la più antica testimonianza monumentale del comprensorio (52 dopo Cristo) ancor oggi visibile.
Tra il 42 e il 38 avanti Cristo, nell’ambito di un generale riassetto urbanistico dell’Esquilino, Mecenate trasformò l’area in un quartiere residenziale, con grandi villæ e domus private immerse in vasti giardini (horti). In particolare, la zona vicina a Porta Maggiore divenne in seguito proprietà della famiglia dei Varii, imparentati con la dinastia dei Severi (horti Variani).