Roma, 11 nov. (Adnkronos) – “Anni di piombo vennero definiti quelli degli anni ’70 per i tanti episodi di terrorismo, e Leone si trovò a invocare la necessità di un ordine democratico che fosse presupposto del progresso sociale. Lo muoveva un profondo senso di legalità quella che ‘e riprendo un suo intervento alla Fiera di Milano nell’aprile del 1972 ‘ ‘trova nella Costituzione repubblicana la sua più alta consacrazione e nel diritto la sua espressione’. Riprendeva così il tema della pace sociale, richiamata nel suo messaggio al Parlamento in occasione del giuramento da Presidente, il 29 dicembre 1971: ‘La pace sociale non significa rinuncia alle legittime aspirazioni e neanche alle spinte e alle sollecitazioni per farle valere: significa rinuncia al metodo della violenza e dell’intolleranza’”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale all’incontro di studio ‘Giovanni Leone. Presidente della Repubblica 1971-1978’ nel ventesimo anniversario della scomparsa.Per proseguire:
“‘Negli strumenti offerti dalla Costituzione -ha proseguito il Capo dello Stato citando il predecessore- c’è spazio per tutte le aspettative; ma c’è anche il richiamo vigoroso al rispetto delle istituzioni democratiche e alla libertà dell’individuo’. Sono parole che suonano ancor oggi di estrema attualità”.
“Erano anni davvero difficili tanto che ritenne di dover tornare nuovamente sul tema in occasione della sua visita all’Assemblea della Regione Emilia-Romagna, nell’aprile del 1973. Combattere con fermezza ogni violenza, ammonì: ‘la violenza assurda e intollerabile di coloro che, con azioni nelle quali la viltà è pari alla mancanza di qualunque ideale, mirano a colpire le istituzioni repubblicane nate dalla Resistenza’”.