Parigi, 30 mag. (Adnkronos) – Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron non esclude il ritiro dei militari francesi impegnati in Mali nell’ambito dell’operazione Barkhane se il paese dovesse scivolare in direzione del fondamentalismo islamico. Ad affermarlo è il capo dello Stato francese in un’intervista al ‘Journal du Dimanche’ dopo il secondo colpo di Stato nel paese in nove mesi. Il presidente della Transizione del Mali Bah N’Daw e il primo ministro Moctar Ouane sono stati rilasciati un paio di giorni dopo che i militari golpisti guidati da Assimi Goita li avevano deposti con la forza e detenuti nella base militare di Kati il 25 maggio scorso.
Nell’operazione Barkhane sono impegnati oltre 5 mila militari francesi. La Francia sostiene il Mali che fa fronte dal 2012 a un’offensiva jihadista soprattuto nel nord del paese. “Al presidente del Mali, Bah N’Daw – spiega Macron – che era molto rigoroso circa l’impermeabilità tra il potere e i jihadisti avevo detto: ‘l’islamismo radicale in Mali con i nostri soldati sul posto’ mai. Oggi c’è questa tentazione in Mali. Ma se le cose andranno in questa direzione mi ritirerò. Da tre anni ho detto durante diversi consigli di difesa che dovevamo pensare all’uscita. Nel corso del vertice di Pau ho preparato un strategia di uscia. Sono rimasto su richiesta degli Stati perché pensavo che un ritiro potesse destabilizzare. Ma la questione è sul tavolo e non abbiamo la vocazione a rimanere per sempre” nell’area.