Milano, 25 mag. (Adnkronos) – Nel 2020 più di un terzo dei progetti infrastrutturali nel Nord Italia sono rimasti completamente fermi. Solo il 31% è andato avanti secondo i programmi. Su 68 progetti infrastrutturali monitorati in tutto il Nord del Paese 23 risultano completamente fermi, pari al 34%, 24 invece (il 35%) hanno avuto un avanzamento inferiore ai programmi e solamente 21 (31%) hanno soddisfatto le aspettative. Secondo quanto emerso dall’Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord, giunto alla ventesima edizione, tra le cause, oltre alla pandemia, ci sono il mancato finanziamento di molti progetti, come nel caso delle ferrovie di adduzione ai Tunnel svizzeri del Gottardo e del Loetchberg, la burocrazia e i veti e le indecisioni politiche, come la Gronda di Genova e il collegamento stradale Vigevano-Malpensa.
Sono invece proseguite secondo le aspettative le opere dove è stato forte l’impegno politico, come il tunnel ferroviario del Brennero e le tratte di alta velocità Brescia-Verona e Verona-Padova. I risultati di Oti Nord sono stati presentati oggi nel corso dell’evento ‘Il futuro delle infrastrutture per un’Europa più vicina’, trasmesso in live streaming su ‘Genio & Impresa’, webmagazine di Assolombarda. ‘Non dovrebbero mai capitare drammi come quello della funivia Stresa-Mottarone”, ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. “L’investimento nelle infrastrutture deve essere una priorità per lo sviluppo del territorio che, per essere realmente vivibile, competitivo e attrattivo, deve puntare ad essere sempre più sicuro e connesso. In questo scenario, il Nord Italia, al centro della grande manifattura europea, gioca un ruolo fondamentale di traino”.