(Adnkronos) – Presente anche l’Ambasciatore austriaco in Italia, Jan Kickert, che intervenendo in qualità di ex Rappresentante permanente dell’Austria presso le Nazioni Unite a New York ha svolto una disamina sulle conquiste globali in tema di diritti dell’Infanzia, sostenendo come ‘Nonostante siano stati compiuti passi concreti in direzione di una più efficace protezione delle persone minori negli scorsi 30 anni, permangano vere e proprie sfide relative alla tutela dell’integrità psico-fisica di bambine e bambini affetti da disabilità o coinvolti in conflitti armati. Vanno inoltre compiuti ulteriori progressi per evitare discriminazioni perpetrate sulla base di orientamento e identità sessuale. Va quindi salvaguardato il diritto delle persone minori, ovunque nel mondo, ad avere una casa e una vita familiare amorevole, elementi che consentono alle persone minori di coltivare i propri sogni e crescere in modo equilibrato. Una missione che l’associazione SOS Villaggi del Bambini persegue da anni con dedizione ammirevole e per la quale manifesto la mia ammirazione’.
Da parte sua Sarantis Thanoupolos psicanalista, Presidente, Società Psicanalitica Italiana ha spiegato come ‘Le restrizioni in seguito alla diffusione del virus abbiano indubbiamente danneggiato i diritti dei bambini e dei ragazzi. L’adulto può realizzare meglio, contenere e perfino elaborare il vissuto, mentre il bambino la vive come una limitazione con elemento violento. L’altro aspetto, più difficile da cogliere, è la lesione dei diritti sostanziali, seppur meno riconducili, che riguardano il tipo di rapporto che si stabilisce con i genitori e le figure di accudimento. Perché è chiaro che si dà molta importanza agli aspetti materiali laddove la domanda e il desiderio di vivere, giocare e ‘giocarsela’ negli spazi esplorativi è fondamentale per la loro crescita. Questa dimensione è rimasta inascoltata’.
Critica ma con risvolti costruttivi è stata l’analisi di Samantha Tedesco, Responsabile Programmi e Advocacy, SOS Villaggi dei Bambini, secondo la quale ‘Durante il lockdown è emerso in maniera lampante quanto l’Infanzia e l’Adolescenza siano poco presenti nell’agenda politica e come i bambini e gli adolescenti non sono stati visti o sono stati visti come ‘untori’. Occorre uscire da questa emergenza con un impegno delle Istituzioni a rendere esigibile il diritto alla partecipazione, a rendere effettiva la consultazione dei bambini e dei ragazzi stabilita dalla legge, Le Istituzioni devono fare un salto di qualità in tal senso, collaborando con le organizzazioni esperte in tema di partecipazione dei bambini e dei ragazzi, facendo tesoro delle competenze acquisite in questi 30 anni dal terzo settore’.