(Adnkronos) – Le indagini della Guardia di finanza di Lecco avrebbero evidenziato “l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto mediante l’emissione e annotazione di fatture false, con conseguenti benefici fiscali sia per la committente principale, sia per le società cooperative che si alternavano nel tempo, creando il cosiddetto fenomeno della transumanza dei lavoratori”. In sostanza, attraverso alcune cooperative “veniva fornita manodopera a basso costo, in regime di concorrenza sleale e in evasione d’imposta, ai committenti”.
L’effetto generato “era quello di ridurre illegalmente i costi di ‘struttura’ (fiscali e del lavoro) cui conseguiva la massimizzazione dei profitti e vantaggi di competitività sul mercato”. Inoltre, gli accertamenti di polizia economico-finanziaria avrebbero fatto emergere come le società “non abbiano adeguato il proprio modello organizzativo alla nuova disciplina prevista in tema di responsabilità amministrativa degli enti (Decreto legislativo 231/2001), la quale ricomprende, tra i reati presupposto, anche la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”.
Alla luce delle evidenze investigative raccolte, il gip di Milano ha emesso il provvedimento cautelare, finalizzato alla confisca, nella forma diretta e per equivalente, di disponibilità finanziarie, di beni mobili ed immobili a carico delle persone fisiche e giuridiche che avrebbero beneficiato dell’ipotizzato meccanismo fraudolento posto in essere.