Roma, 24 mag. (Adnkronos) – Il settore delle librerie indipendenti è in decisa ripresa dopo il duro colpo causato dall’emergenza sanitaria: il 34% ha registrato un miglioramento dell’andamento della propria attività economica negli ultimi sei mesi del 2020 e il 46,3% ha visto entrare più clienti rispetto ai primi sei mesi dell’anno caratterizzati dalle restrizioni del primo lockdown. Questi i primi dati che emergono dal secondo ‘Osservatorio sulle librerie in Italia II semestre 2020, le prospettive al giugno 2021’, realizzata da Ali, Associazione Librai Italiani, in collaborazione con Format Research. Ricerca presentata nel corso della 77esima assemblea dell’Associazione librai italiani Confcommercio in corso oggi a Roma. Occasione nella quale il presidente dell’Ali, Paolo Ambrosini, ha chiesto che ‘si rendano le spese per i libri detraibili come le spese mediche”.
La ricerca mette in luce il fatto che sono tornati ad entrare ed acquistare in libreria nel secondo semestre del 2020 e nei primi mesi del 2021 sia clienti storici delle librerie, sia ‘nuovi’ clienti, con un aumento dei titoli venduti. Dal mese di giugno al mese di dicembre 2020, il 48,6% delle librerie indipendenti ha registrato un aumento dei libri acquistati dai clienti ed il 43,1% un aumento dell’acquisto dei libri ‘in valore’. Alla luce di questi elementi, i librai indipendenti esprimono un giudizio decisamente positivo sulle misure governative per il settore delle librerie ‘ come 18app, Carta Docente, Biblioteche, Apertura anticipata, Librerie sempre aperte ‘ che, in questo periodo di crisi sanitaria ed economica, si sono rivelate un fattore essenziale per consentire al settore di potere continuare a fare impresa e cultura.
Sul fronte della digitalizzazione da oltre un anno dall’inizio della crisi anche il settore delle librerie indipendenti ha provveduto ad innovare: il 32,7% ha iniziato ad utilizzare l’e-commerce (che prima della pandemia non utilizzava) per le consegne a domicilio (erano il 27,3% a giugno 2020), il 28,4% ha utilizzato l’e-commerce (che prima della pandemia non utilizzava) per la vendita a distanza. Tra le imprese che a seguito della pandemia hanno iniziato ad utilizzare l’e-commerce per le consegne a domicilio, nove su dieci continueranno ad effettuare il servizio anche nel post pandemia.