Roma, 1 giu. – (Adnkronos) – Per sconfiggere la pandemia bisogna che organizzazioni internazionali e paesi avanzati sostengano un piano da almeno 50 miliardi di dollari destinato a sostenere le economie più povere e colpite dal Covid, a rafforzarne i sistemi sanitari e ad accelerare una campagna di vaccinazioni che finora ha visto solo l’1% delle dosi destinato ai paesi meno sviluppati. Lo hanno ribadito in una nota comune Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale per la Sanità, Banca Mondiale e Organizzazione Mondiale per il Commercio, attraverso le parole dei rispettivi numeri uno, Kristalina Georgieva, Tedros Adhanom Ghebreyesus, David Malpass e Ngozi Okonjo-Iweala.
Alla vigilia del summit del G7 nel Regno Unito, le quattro istituzioni spiegano che servono donazioni a fondo perduto per almeno 35 miliardi di dollari e – riconoscono – “i governi del G20 hanno inviato segnali positivi, riconoscendo l’importanza di fornire circa 22 miliardi di dollari in finanziamenti aggiuntivi per il 2021” mentre ulteriori finanziamenti per circa 13 miliardi di dollari sono necessari per aumentare la fornitura di vaccini nel 2022 e potenziare test, terapie e controlli.
Il resto del piano di finanziamento complessivo, circa 15 miliardi di dollari, potrebbe provenire dai governi nazionali sostenuti dalle banche multilaterali di sviluppo, compresa il fondo di 12 miliardi di dollari della Banca Mondiale messo in piedi per le campagne vaccinali. Quello che sta emergendo nella gestione della pandemia – lamentano i quattro direttori – è un percorso “a doppio binario, con i paesi più ricchi che hanno accesso ai vaccini e quelli più poveri vengono lasciati indietro”. Peraltro, ricordano, “non solo la distribuzione diseguale dei vaccini sta solo lasciando un numero enorme di persone vulnerabili al virus” ma favorisce l’emergere e diffondersi di “varianti mortali”, un fenomeno che sta spingendo anche paesi con programmi di vaccinazione in fase avanzata a reintrodurre misure più severe e restrizioni di viaggio”.