“La norma che fa salve per cinque anni le concessioni regionali per le acque minerali e termali
adottata dalla Regione Campania è un risultato molto positivo frutto dell’iniziativa di Federterme,
in risposta alle esigenze di certezza del quadro normativo di riferimento da tempo invocato dalle
imprese termali e di imbottigliamento delle acque minerali della nostra regione”.
E’ un primo importante risultato, che le imprese del comparto leggono come un passaggio decisivo
in direzione di quella chiarezza interpretativa che da tempo stiamo sollecitando alla Regione
Campania ed al Governo nazionale – finalizzata a dare atto dell’inapplicabilità delle procedure di
evidenza pubblica – previste dalla legge attuativa della cd Direttiva Bolkenstein – alle industrie
termali e di imbottigliamento”.
Così ha commentato Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme/Confindustria le norme
di interesse del settore idrotermominerale inserite nella proposta di legge collegata alla legge di
stabilità 2014, approvato nella serata di ieri (31 luglio) dal Consiglio Regionale della Campania,
che confermano per un quinquennio le concessioni per acque minerali e termali, in attesa dei
chiarimenti che Federterme ha da tempo richiesto al Governo nazionale in merito all’inapplicabilità
al settore della c.d. “Direttiva Bolkenstein”, inapplicabilità espressamente e chiaramente sancita nel
decreto con cui l’Italia ha recepito la direttiva nel 2010.
“Dobbiamo dare atto al Presidente Caldoro ed all’ Onorevole Martusciello – dal quale ci attendiamo
che continui ad avere a cuore la sorte dell’industria termale e dell’imbottigliamento delle acque
minerali anche nel suo nuovo ruolo di europarlamentare – del mutato approccio e della diversa
consapevolezza acquisita in questi ultimi tempi dalla Regione Campania – ha proseguito Jannotti
Pecci – rispetto al problema dei rinnovi delle concessioni minerarie, tematica che in questi anni
non abbiamo mai smesso di rappresentare con costanza e determinazione e che, considerata la
complessità del contenzioso nel frattempo instauratosi, con più di 150 ricorsi pendenti dinanzi al
TAR ed il rischio di richieste risarcitorie più che milionarie, non poteva trovare soluzione migliore.”
“Peraltro, ritengo doveroso dare atto – ha proseguito Jannotti Pecci – dell’impegno particolare
registrato da parte di alcuni Consiglieri regionali, tra i quali l’On. Luciano Schifone in tutte le fasi
del complesso iter legislativo.”
“Ci sono stati momenti, nel corso di questa intricata vicenda, in cui abbiamo dubitato che la
Regione Campania avesse davvero a cuore la sorte del suo patrimonio di acque minerali e termali,
tra i più rilevanti nel panorama nazionale ed europeo, tanto questa si era mostrata un interlocutore
superficiale e disattento quando non apertamente ostile rispetto alle concrete ricadute dell’agire
amministrativo. Oggi possiamo registrare con soddisfazione questa radicale inversione di
tendenza”.
“Procederemo – ha concluso Jannotti Pecci – al monitoraggio dell’applicazione della normativa in
questione, una volta entrata in vigore, per essere certi che non vi sia il rischio di ulteriori distorsioni
interpretative in sede di attuazione.”
“Confidiamo che sia volontà di tutti considerare quello raggiunto oggi come un nuovo punto di
partenza, anche perché consente il rilancio degli investimenti produttivi – in alcuni casi fermi
proprio per l’incerto quadro amministrativo – ed il consolidamento delle imprese del settore, a tutto
vantaggio degli equilibri economici ed occupazionali del territorio campano, per il quale l’industria
termale e dell’imbottigliamento delle acque minerali rappresenta da sempre una delle principali
risorse”.