PER GOLETTA VERDE INQUINATA LA FOCE DELL’OLMITELLO E LA SPIAGGIA DELLA FUNDERA

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Anche quest’anno Goletta Verde ha monitorato le coste della Campania e i risultati non sono incoraggianti: ben 21 punti sui 31 monitorati da Legambiente hanno evidenziato la presenza di scarichi non trattati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali al di sopra dei valori consentiti dalla legge, e di questi ben 18 sono risultati “fortemente inquinati”.

In provincia di Napoli sono stati monitorati 19 punti, 6 dei quali sulle isole di Ischia e Procida. E per la nostra isola non ci sono buone notizie: è infatti risultato fortemente inquinato il tratto di mare di fronte alla foce del Torrente Olmitello, ai Maronti e “inquinate”, le acque a Lacco Ameno, nella spiaggia libera a destra del porto in località Fundera.
“L’obiettivo del nostro monitoraggio è quello di mettere in luce le situazioni critiche che ancora permangono lungo la costa, prelevando i nostri campioni nei tratti di mare con maggiore afflusso di bagnanti o proprio laddove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, – dice Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente. La fotografia scattata da Goletta Verde in Campania – prosegue Zampetti – raffigura una regione in evidente difficoltà sul fronte della depurazione. E questo non lo diciamo solo noi ma anche l’Europa che con l’ennesima procedura di infrazione accusa oltre 100 agglomerati campani di non trattare i propri reflui in maniera efficiente. E di questo siamo preoccupati, da un lato per le salate multe che potrebbero incombere su questa regione e dall’altro per la mancata lungimiranza politica verso tutela di un territorio meraviglioso che potrebbe fare del turismo e della sostenibilità una carta vincente per superare la crisi”.
Dello stesso avviso anche Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania, che sottolinea come la regione sia da anni “gravata da una pesante carenza depurativa”. Per porre un argine alla situazione la Regione Campania ha programmato una serie interventi che però non convincono Legambiente. “Sebbene siano condivisibili gli intenti, siamo molto perplessi sulla efficacia e coerenza degli interventi proposti – dichiara Giancarlo Chiavazzo – poiché la Regione Campania non dispone ad oggi di alcuni strumenti che costituiscono una precondizione fondamentale per affrontare correttamente la problematica e cioè il Piano di Tutela delle Acque e i Piani di Ambito Territoriale Ottimale (questi ultimi in realtà esistenti ma non aggiornati da oltre un ventennio), né ha ancora provveduto alla riorganizzazione dei Servizi Idrici con apposita legge regionale pur essendo stati soppressi dal 2013 gli Enti d’Ambito Territoriale Ottimale”.

 

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