“LA NOSTRA E’ UNA SEMPLICE LOTTERIA DI BENEFICENZA, NULL’ALTRO.”

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. In merito a quanto pubblicato su un organo di stampa ci preme sottolineare quanto segue: Cinque anni fa trovandoci ad organizzare i tradizionali festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Giovan Giuseppe della Croce, pur non snaturando almeno per la maggior parte la classica struttura della festa settembrina, ci siamo chiesti come poter essere concretamente vicini alle esigenze dei poveri della nostra Comunità e a quelli che maggiormente si trovano nel bisogno. Oltre alla decisione di devolvere (tutt’oggi) il 25 % delle entrate della Festa Patronale alla Caritas Parrocchiale che si prende cura delle situazioni di miseria e povertà presenti sul nostro territorio, ci venne l’idea di realizzare quella che è diventata ormai una tradizione: un’estrazione di premi (tutti offerti gratuitamente e non acquistati) ESCLUSIVAMENTE per andare ad alimentare un fondo di solidarietà denominato “Frate Cento Pezze” così come era chiamato il nostro San Giovan Giuseppe. Tale raccolta, desunta dalla vendita dei biglietti, non supera ogni anno , DA 5 ANNI A QUESTA PARTE!, i 2500 euro e i fondi sono stati utilizzati solamente per venire incontro a situazioni di grosso disagio economico e umano come quello dell’Ospedale dell’ischitano Padre Crescenzo Mazzella ad Haiti, l’istituto dei bambini abbandonati di Betlemme e la Casa di accoglienza per ragazze madri delle alcantarine (lo stesso ordine di San Giovan Giuseppe) di Salerno. Inutile ribadire che tutto ciò (donazione del 25% delle entrate alla Caritas ed elargizione di TUTTO il ricavato di questa “lotteria” per le suddette necessità) è regolarmente documentato dalle ricevute dei bonifici effettuati (in qualsiasi momento possiamo esibire copia). La colpa di detto comitato sta forse nell’aver (sempre) comunicato ai Comuni e al Prefetto come previsto dalla legge premi e modalità di svolgimento in modo chiaro e legale? Meglio fare tutto questo in modo “casereccio” come avviene in tante e tante parti anche sulla nostra isola intascando in silenzio e per i propri interessi le quote ricevute? Viviamo ormai in un mondo in cui conviene fare tutto in modo illegale anche per evitare di finire sotto la luce dei riflettori ma non è certo questo il vero modo di agire. Come potrete ben capire non si tratta certo di una LOTTERIA in cui si tenta la sorte per cercare di vincere e portare a casa soldi o chissà che, è solo un modo per finanziare progetti di solidarietà, in modo per di più legale e alla luce del sole. È una semplice Lotteria di Beneficenza, scritto sui biglietti a caratteri cubitali, e tutti i sostenitori sanno bene che è un contributo per sostenere le opere caritative e missionarie e non per tentare la fortuna!!! I costi stessi della festa nel corso degli ultimi 5 anni sono stati abbattuti del 50% rispetto al passato e basta vedere i resoconti regolarmente pubblicati e trasmessi per visione e conoscenza alla Curia Vescovile, ciononostante ci impegneremo affinché questi costi scendano ulteriormente per una festa che sia di popolo ma anche sempre più ricca di fede e spiritualità. Di tutto quanto detto finora siamo forse l’unico Comitato a realizzarlo. Riguardo a qualche commento, demagogico e ipocrita ( i soliti noti che parlano e non fanno nulla in concreto per gli altri e giudicano la Chiesa che oggi è l’unica realtà a dare risposte concrete ai problemi: vi invitiamo a documentarvi!!!), sui soldi spesi per fuochi e luminarie, ci domandiamo: non sono anche questi un lavoro? E quali sono i lavori immorali? Quello di chi lavora onestamente o di chi percepisce milioni di euro, vedi calciatori (incassando milioni di euro e vendendo le partite) e di tutto ciò che gira intorno a questo mondo come gli stessi organi di stampa (è tutto immorale!??!), dirigenti di aziende pubbliche (vedi corruzione), e potremmo continuare con un elenco interminabile… e allora: quali sono i lavori morali? Chi diffonde notizie false per incassare? Purtroppo talvolta l’odio (perché solo di questo si tratta) acceca gli occhi e le menti e permette di diffondere in maniera peraltro distorta una notizia vecchia di ben 5 anni!! Lo stesso odio e la stessa determinazione di quei falchi che si gettano sulla preda quasi assetati di sangue, che non vogliamo certo ricambiare, questa precisazione non è la risposta ad un chiaro tentativo di mistificazione e di istigazione, ma la pacata espressione di una verità che se compiuta, come ci ricorda Gesù nel Vangelo, ci porta sempre verso la luce e mai verso le tenebre. p.s. il parroco don Carlo non ha conti in banca da ingrossare e non ha bisogno di offerte per il suo sostentamento, né la festa di San Giovan Giuseppe trova in questa forma di raccolta fondi la sua svolta dal punto di vista economico. “Signore, chi abiterà nella tua tenda, chi dimorerà sul tuo Santo Monte? Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia, parla lealmente, non sparge calunnia con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino” (Salmo 14) Grati per l’ospitalità porgiamo cordiali saluti

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