NO ALLE ANTENNE DI TELEFONIA MOBILE NEL CENTRO ABITATO, A PROCIDA

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vDomani giovedì 12 giugno 2014, all’esterno del Municipio di Procida, si terrà l’annunciato presidio di protesta indetto dal PCIML guidato dal combattivo Domenico Savio per far si che sull’isola di Graziella vengano rimosse le antenne di telefonia mobile collocate sulle case e sugli edifici pubblici a partire da quelle presenti su palazzo Mazzella in via Regina Elena e palazzo Ferrajoli e affinché l’Amministrazione comunale regolamenti il settore e autorizzi l’installazione dei ripetitori lontano dagli agglomerati urbani. E si tratterà di una vera e propria maratona di lotta visto che terminerà intorno alle ore 19.00. Intanto, dopo le decise e vibrate proteste dei cittadini di via Regina Elena che si sono visti piazzare un’antenna Vodafone su palazzo Mazzella nel giorno di Venerdì Santo quando cioè tutti i Procidani sono impegnati nella processione dei Misteri, l’indizione del presidio di domani sembra aver avuto l’effetto di un sasso gettato nello stagno e così da altre strade e contrade dell’Isola continuano a giungere lamentele per la presenza, proprio tra le case, di antenne di telefonia mobile. E tra questi ci sono gli abitanti di via Principe Umberto i quali con una mail ci hanno mandato persino la foto di un’antenna collocata su uno dei palazzi presenti su quest’arteria principale che si trova in pieno centro storico e a due passi dall’Istituto nautico frequentato da centinaia di giovani studenti. Per la cronaca ricordiamo che dopo l’intervento politico e giornalistico del PCIML, nei giorni scorsi è stato finalmente tolto il ripetitore Telecom presente sulla scuola elementare di Procida e che non veniva smontata nonostante l’ordinanza di rimozione firmata tempo addietro dal Sindaco Vincenzo Capezzuto. Si è trattato solo di un primo importante risultato ottenuto dal PCIML che ora punta ad ottenere un regolamento ad hoc affinché detti ripetitori possano essere rimossi dai centri abitati e collocati lontano dagli agglomerati urbani. E’ bene sottolineare che nessuno vuole fermare il progresso tecnologico e limitare l’uso di telefonini e smartphone, ma questo deve avvenire nel rispetto della cittadinanza e, soprattutto, tenendo conto della tutela della salute pubblica. Ecco perché, così come da anni avviene in tantissimi comuni italiani, anche a Procida c’è l’urgente necessità di approvare un apposito regolamento che releghi antenne e ripetitori lontano da case e uffici pubblici.

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