Dal 5 gennaio sono partiti i saldi nella regione Campania e saranno attivi per i prossimi 60 giorni. Il primo weekend delle vendite promozionali è coinciso con il ponte dell’Epifania e cittadini e turisti hanno approfittato per fare acquisti, in alcuni casi volutamente posticipati rispetto al periodo natalizio, proprio in vista dei saldi.
I prezzi scontati dal 30% al 70% rappresentano un’opportunità per le famiglie in questo periodo di rincari ed inflazione alta, ma anche una boccata d’ossigeno per gli esercenti vittime del caro energia e del minore potere di acquisto dei loro potenziali clienti. Le stime degli addetti ai lavori, però, non sono del tutto ottimistiche.
Per Confesercenti Campania in questa stagione di saldi si prevede un calo del 20% delle spese rispetto allo stesso periodo del 2022, abbassando a circa 136 euro la spesa pro capite rispetto ai 170 di dodici mesi fa. La previsione è di un totale di introito che supera i 400 milioni di euro, con un plus del 25% garantito dai turisti che ancora affolleranno la nostra regione.
A lanciare un appello al governo per sostenere famiglie ed imprese contro i rincari è la Federazione Commercio Campania che, inoltre, chiede alle istituzioni locali di tutelare e promozionare settori artigianali di qualità e tradizione come pelletteria, gioielleria e moda.
Ad unirsi al coro è anche la Confcommercio Napoli e provincia nel sostenere che il periodo di saldi è un palliativo per le imprese ed un’opportunità per chi fa acquisti ma che per dare una vera spinta all’economia è opportuno che si intervenga su inflazione e rincari.
La speranza degli operatori economici è che la situazione internazionale si calmi e che il Covid resti sotto controllo per vivere nel 2023 un nuovo rimbalzo di crescita come si è registrato a cavallo tra 2021 e 2022.