BOLLETTE “PAZZE”: PISANI PRESENTA AL TRIBUNALE LE PRIME RICHIESTE DI NEGOZIAZIONE COSTI

“Impossibile subire tali aumenti delle utenze e noi Pagheremo in tribunale solo il possibile . Chiederemo, per ogni bolletta pazza, una giusta negoziazione innanzi ad un giudice che valuterà se sarà giusto subire un salasso per sopravvivere”. A parlare è il presidente di Noi Consumatori, avvocato Angelo Pisani, che lancia un’iniziativa di assistenza e solidarietà a favore degli utenti che si vedranno recapitare bollette molto care per i consumi di energia/gas mentre la politica chiacchiera . “Gli aumentati ed elevati costi delle bollette di energia e gas non consentono più di assicurare all’imprenditore, al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa, per causa di forza maggiore occorrono provvedimenti di giustizia . L’istanza prima di sospensione, poi di negoziazione e la conseguente riduzione del pagamento delle bollette almeno al 40% è determinata dalla grave crisi economica che sta divampando”. “Non si tratta – conclude Pisani – di una rivolta degli utenti-consumatori, ma di una vera e propria causa di necessità che costringe imprenditori e famiglie a non potere economicamente sopportare costi così vertiginosi di servizi resi dalle società di fornitura luce e gas. Gli intestatari di una o più utenze hanno tutto il diritto di invocare l’applicazione dei principi di correttezza, di buona fede e di solidarietà sociale previsti dalla legge senza soccombere e rimanere al buio “.
Il timore che si prospettava da mesi sta diventando una tragica realtà : tra ottobre e novembre, si rischia anche per il gas un altro “raddoppio delle bollette” e per l’energia elettrica un aumento vertiginoso dei costi con chiusura di tante imprese e crisi sociale .

Il perché di tutto ciò è facile da spiegare: il prezzo medio unico nazionale è arrivato a 300 euro a Megawattora per una spesa annua che presumibilmente aumenterà quasi del 200% in 2 anni, con un costo annuo per ogni famiglia pari a 3.454,5 euro.

Parliamo di un costo annuo incalcolabile e molto pericoloso soprattutto per aziende ed imprese costrette che saranno costrette a chiudere per causa di forza maggiore, licenziando personale e generando una grave crisi economica .
La maxi crisi e’ davanti agli occhi di tutti : in Italia in questi giorni le famiglie e soprattutto le aziende/imprese si sono trovate, e si troveranno, a fare i conti con bollette cosiddette pazze che addirittura continueranno a salire, con continui aumenti in tutti i settori.
Questa situazione disastrosa porterà ad un aumento dei nuovi poveri e ai fallimenti di migliaia di aziende.
Le previsioni
Gli esperti prevedono dal primo ottobre si registrerà “un raddoppio delle bollette in una tragica crisi socio economica”:.
Questa allarmante ipotesi deriva dalla lettura dati IRCAF (Istituto ricerche consumo ambiente e formazione) che, guardando alla tendenza dei costi e facendo un confronto con lo stato attuale della situazione e quella dell’anno scorso, delinea questo drammatico futuro economico.

L’iniziativa dell avvocato Angelo Pisani leader di Noi Consumatori : “Chiediamo ai magistrati di far luce su tali scandali per vedere giustizia e chiedere per causa di forza maggiore di poter pagare , previa negoziazione, solo davanti al tribunale ” .

“Pagheremo solo in Tribunale” ! Trasparenza e giustizia per ogni bolletta pazza previa sospensione e una giusta negoziazione innanzi ad un giudice che valuterà se giusto o non giusto subire un tale salasso , se sussistono cause di forza maggiore per dettare giustizia ed evidente impossibilità a far fronte ai beni di prima necessità per sopravvivere.
Sarà necessario concedere una sospensione dei pagamenti, sconti , rateizzò e valutare così i giusti importi da pagare”. Dichiara Angelo Pisani presidente dell’associazione.
Pisani poi aggiunge: “Ogni consumatore/utente ed imprenditore, che vorrà aderire e partecipare alla class action di negoziazione bollette innanzi al tribunale dovrà personalmente presentare un reclamo e richiesta specifica di trasparenza costi/termini di pagamento alle bollette pazze ricevute , con istanza necessaria sospensione per evitare distacchi e inviare alla propria società di fornitura di gas e/o luce; nella predetta diffida l’utente consumatore comunica formalmente di essere costretto a poter pagare solamente il 40% dell’importo della fattura in quanto impossibilitato a sostenere l’importo maggiorato delle bollette delle utenze: i costi delle bollette dovranno necessariamente essere compatibili con la sopravvivenza economica delle aziende e delle famiglie”.

In pratica “Gli aumentati e gli elevati costi delle bollette di energia e gas non consentono più di assicurare all’imprenditore, lavoratore e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa (come stabilito dall’art 36 Cost). La invocata istanza di sospensione, negoziazione e la conseguente riduzione del pagamento delle bollette al 40%, è determinato dalla grave crisi economica che sta divampando . Non trattasi di una rivolta degli utenti consumatori ma di una vera e propria causa di necessità che costringe imprenditori e famiglie a non potere economicamente sopportare costi così vertiginosi di servizi resi sempre in egual modo e misura dalle società di fornitura luce/gas.
Tutti gli intestatari di una o più utenze luce/gas hanno il diritto di invocare l’applicazione dei principi di correttezza, di buona fede e di solidarietà sociale che indurrebbero il creditore/fornitore/venditore dei servizi luce/gas a rimodulare e ridurre il costo della prestazione e fornitura dei servizi resi all’utente consumatore evitando pertanto di disporre l’aumento delle bollette: da molto tempo la giurisprudenza nell’ambito di una lettura costituzionalmente orientata della normativa sui contratti a prestazioni corrispettive prevede e riconosce l’esistenza di un “dovere di solidarietà” nei rapporti intersoggettivi (articolo della 2 Costituzione).

Ed ancora, l’art. 1256 del Codice Civile, rubricato “Impossibilità definitiva e impossibilità temporanea ad adempiere l’obbligazione”, prevede che se la prestazione diviene impossibile per una causa non imputabile al debitore ed è solo temporanea, il debitore, finché essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’adempimento”

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