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ELEZIONI POLITICHE 2022: I NUOVI VOLTI DEL PARLAMENTO TRA VINCITORI E VINTI

Il nuovo parlamento si insedierà il 13 ottobre con diverse personalità molto note a livello nazionale per lo più per ragioni esterne alla politica e che saranno al loro primo mandato. Contemporaneamente alcuni dei più noti parlamentari degli ultimi anni non ce l’hanno fatta.

Per alcuni candidati la sconfitta o la certa elezione è stata immediatamente chiara: nei collegi uninominali infatti viene eletto un solo parlamentare, tra quelli presentati dalle varie coalizioni e tutti gli altri perdono. Molti dei perdenti agli uninominali però sono inseriti anche nelle liste dei collegi plurinominali, in cui possono essere ripescati se il loro partito ottiene almeno il 3 per cento dei voti.

Luigi Di Maio, dopo dieci anni da deputato e quasi cinque da ministro non è stato rieletto: ha infatti perso nel collegio uninominale di Napoli Fuorigrotta alla Camera, dove si presentava con il centrosinistra, sconfitto dal candidato del Movimento 5 Stelle Sergio Costa. Perde anche Emma Bonino, altro volto storico della politica degli ultimi anni. Grande ritorno invece per Silvio Berlusconi, l’ex premier ha infatti vinto nel collegio uninominale di Monza con il 50,31% delle preferenze. Al momento è giallo sulle sorti politiche di Umberto Bossi. Dopo 35 anni in Parlamento, rischia infatti di essere escluso. Enrico Letta e Nicola Zingaretti siederanno tra i deputati come anche i leader di Verdi e Sinistra Italiana Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

Sbarca da Bruxelles a Montecitorio il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. Ce l’ha fatta Claudio Lotito, il presidente della Lazio che diventa senatore per il Centrodestra, vincendo nel collegio uninominale in Molise. Resta in Senato anche l’ex presidente Elisabetta Casellati (Forza Italia), che ha conquistato il suo seggio correndo in Basilicata. Nelle sfide a due, che hanno coinvolto nomi storici della politica l’hanno spuntata Daniela Santanché, Pierferdinando Casini e Isabella Rauti. A Sesto San Giovanni, la figlia di Pino ex segretario del Msi, fra i fondatori della Fiamma tricolore, ha fatto fuori Emanuele Fiano (Pd), figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz.

Daniela Santanché (FdI) a Cremona, ha avuto la meglio (52,17% voti) su Carlo Cottarelli (27,3%) e rimane a palazzo Madama. Pierferdinando Casini si appresta a vivere l’undicesima legislatura consecutiva da parlamentare, ha infatti vinto il collegio senatoriale di Bologna, fortino della sinistra, superando il critico d’arte Vittorio Sgarbi del centrodestra che ora è fuori. Tra gli affezionati riconfermati alla Camera anche Bruno Tabacci, Benedetto Della Vedova (+Eu) che a Milano ha avuto la meglio su Giulio Tremonti: l’ex ministro berlusconiano, che stavolta ha corso per FdI, rimane fuori dal parlamento. Il leghista Alberto Bagnai passa invece dal Senato alla Camera. Diventa senatrice Ilaria Cucchi, candidata del centrosinistra, eletta a Firenze dove ha superato, in un collegio che era considerato blindato per il centrosinistra, Federica Picchi candidata del centrodestra. Senatore per il Pd anche il virologo Andrea Crisanti. Montecitorio inoltre acquista la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, che vince a Marsala e viene eletta alla Camera.

Dopo 28 anni potrebbe uscire dal parlamento Stefania Prestigiacomo (FI), anche se i conteggi non sono definitivi. Fuori anche l’ex ministra di Iv Teresa Bellanova. Ko elettorale per il senatore leghista Simone Pillon, attivo sul fronte conservatore dei diritti umani e per la dem Monica Cirinnà sua storica antagonista sui temi sociali. Nessuna poltrona in Senato per Gianluigi Paragone, il suo partito, Italexit, non è riuscito a sfondare la soglia del 3% e rimane al palo anche Andrea Marcucci. Eletto in Campania, alla Camera, Gianfranco Rotondi, uno dei colonnelli di Silvio Berlusconi.

Tra i deputati della nuova legislatura vengono riconfermati in area Lega l’ex magistrato Simonetta Matone, l’imprenditore Antonio Angelucci. Conquista una poltrona a Montecitorio l’avvocatessa no vax Renate Holzeisen che a Bolzano sfiora il 9% (8,94%). Dalla tv all’Aula della Camera, è il salto che farà Rita Dalla Chiesa che ha vinto in Puglia per FI.

Tra i non eletti ci sono anche l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, leader di Unione Popolare, che è arrivato piuttosto lontano alla soglia del 3 per cento e il leader di Italexit Gianluigi Paragone, ex del Movimento 5 Stelle: era candidato in cinque collegi plurinominali in Puglia e Lombardia. Non è stato eletto nemmeno Mario Adinolfi di Alternativa per l’Italia.

Il più inaspettato degli esordienti arriva dal Movimento 5 Stelle, perché è il suo leader Giuseppe Conte: è stato presidente del Consiglio in due governi, ma non ha mai fatto il parlamentare prima d’ora. Non si è presentato in collegi uninominali, ma è stato eletto in diversi collegi al proporzionale.

 

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