I turisti russi per anni sono stati i “padroni” del turismo a cinque stelle in Italia, erano gli assoluti protagonisti in Costa Smeralda, Liguria, Versilia e città d’arte prendendo d’assalto anche Capri, Ischia e le più esclusive mete siciliane.
Un trend che quest’anno si è però clamorosamente invertito alla luce del conflitto in Ucraina e delle sanzioni imposte dalla Ue, che hanno avuto immediati riflessi anche sul comparto turismo, con la presenza di turisti made in Moscow ridotta a cifre irrisorie.
A metà estate si raccontano con i numeri le conseguenze della guerra in Ucraina per il turismo ischitano: il crollo dei turisti russi varia infatti, a seconda della fascia, dal 50 al 90%.
Questa estate fa segnare, quindi, un brusco stop alla presenza di megayacht nei mari italiani che ospitavano Paperoni ‘d’oltre cortina’, miliardari che non soggiornavano in hotel, avendo a disposizione veri e propri alberghi galleggianti, ma che scendevano a terra per i mega party organizzati per loro nei ristoranti famosi e più eleganti. A Capri ed Ischia questa estate non si parla russo. Al largo dei faraglioni e nelle acque dell’ isola verde non è ormeggiato, come ogni anno, il mega yacht “Eclypse”, lungo 163 metri, di Roman Abramovich – che ha riparato in Turchia dopo le sanzioni dell’Ue – e non passa inosservata l’assenza di altri panfili come quelli di Arzhanov e Melnichenko e Mordashov.
“Abbiamo anche annullato la festa per gli ospiti russi che organizzavamo ogni anno il 12 giugno, giorno della festa nazionale della federazione russa”, dicono i titolari del tour operator.
Più contenuto il calo per alcuni alberghi, specializzati in turismo d’elite, come l’Excelsior ed il Moresco di Ischia Porto, per i quali la diminuzione dei flussi dalla Russia è stata del 50% e diversi clienti storici, quasi tutti residenti in Europa, sono comunque arrivati anche se solo a partire da luglio.
Per Giancarlo Carriero, titolare dell’ hotel Regina Isabella, il calo dei clienti russi è quasi dei tre quarti: “Ad agosto stiamo soffrendo di meno ma a maggio, mese molto amato dai russi, non abbiamo registrato alcun arrivo. La stagione 2022 è comunque positiva anche se i mancati arrivi di russi ed ucraini si sono fatti sentire. Sono rimasti flussi minimi che hanno grosse difficoltà ad arrivare in Italia per le restrizioni sui voli aerei”.
Per Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia, rispetto al 2019 quest’anno arriverà ad Ischia solo uno su dieci dei turisti russi che normalmente arrivavano, che invece prima della pandemia rappresentavano il secondo mercato turistico straniero per l’isola verde, col 13% degli arrivi extra Italia.”Se sommiamo gli ucraini arriviamo al 15% dei turisti stranieri, una fetta importante della nostra bilancia commerciale turistica”, che ora si è appunto ridotta del dieci per cento; “siamo contenti di aver recuperato con altri ospiti stranieri, americani in primis, ma per il cluster del turismo