Si è aperta il 23 giugno a Palazzo d’Avalos l’esposizione “Fili d’ombra, fili di luce”, che ripercorre il legame dell’isola con i tessuti, lavorati dai detenuti e dalle donne procidane.
Un viaggio emozionale attraverso la storia recente di Procida, percorrendo una sottile linea rossa rappresentata dai tessuti di lino, che i carcerati di Palazzo d’Avalos, complesso simbolo dell’isola, lavoravano durante la detenzione e le donne isolane trasformavano con cura in capi di corredo destinati al mercato di tutta Italia.
La mostra, che resterà visitabile fino al 31 dicembre (l’ingresso a Palazzo d’Avalos è a pagamento, info associazione Palazzo D’Avalos 3333510701), è a cura di Tommaso Delvecchio e organizzata dall’associazione “Chiaiolella-Borgo Marinaro” e dall’associazione “Minerva”, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Disegno industriale dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, e della sartoria Palingen, legata alla Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. L’esposizione abbraccia prodotti finiti, parte della vita domestica e ripercorre, intrecciandola con le vicende dell’isola, la storia del lino, le fasi della sua trasformazione e l’applicazione che ne veniva fatta in passato. 

LE REALTA’ COINVOLTE
Associazione Chiaolella – Borgo Marinaro
Fondata nel 2005, si prefigge di conservare l’identità del borgo di Marina Chiaiolella e di curare la sua riqualificazione sociale, ambientale, culturale e relazionale, il miglioramento della qualità della vita, in un’ottica di “rete” e di collegamento con le altre realtà locali e nazionali, in modo da dare corpo e dignità a tante voci isolate facendole confluire in un gruppo stabile e di riferimento.
Associazione Minerva
Associazione no profit di promozione sociale fondata nel 2020, con lo scopo di favorire lo sviluppo di attività in tema culturale e ricreativa, valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, con particolare riferimento alle problematiche del mondo femminile.