Milano, 10 mag. (Adnkronos) – Luci e ombre per la diversità di genere nel società del risparmio gestito. Secondo una ricerca condotta da Valore D e Assogestioni e presentata al Salone del Risparmio, nell’industria la presenza delle donne sul totale della popolazione aziendale è bilanciata ma si tratta per lo più di impiegate e la loro presenza diminuisce scalando la gerarchia organizzativa. Tra le prime linee è donna solo il 17,7%, una percentuale inferiore a quella dei consiglieri di amministrazione, dove le donne sono il 26,8%, e anche più bassa rispetto agli altri settori dei servizi finanziari, come il bancario e assicurativo, dove le quote rosa sono rispettivamente il 19% e il 25% tra i ruoli di vertice.
Nelle nuove assunzioni si intravede un cambiamento: sono piuttosto bilanciate tra uomini (54,5%) e donne (45,5%) e, soprattutto, nella fascia 18-29 anni dei nuovi impiegati, il 54,7% è donna contro il 45,3% degli uomini. Anche in questo caso, però, quando si parla di assunzioni a livello di quadro e dirigente prevalgono gli uomini. Rispetto al totale delle assunzioni degli uomini oltre il 50% si trova nella fascia dei giovani tra i 18 e i 29 anni, mentre le donne vengono assunte maggiormente nella fascia 30-49, e nella fascia over 50 entrano il doppio delle donne rispetto agli uomini.
Durante la presentazione della ricerca ha parlato con un messaggio anche la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. “Lo sviluppo sostenibile e inclusivo non deve lasciare indietro nessuno. Dobbiamo mettere in campo politiche – ha detto – che permettano a tutte e a tutti di esercitare il diritto costituzionale di poter concorrere al progresso dell’intera comunità. La certificazione per la parità di genere è uno strumento efficace per le imprese, vuole attivare un processo di riorganizzazione della pratica imprenditoriale che sappia mettere a valore e sistema i talenti delle donne”.