Scuola: preside Lycée Chateaubriand (Roma), ‘ddi come in Francia, non è videoconferenza’

Roma, 14 gen. (Adnkronos) – Dai 24 casi inizialmente segnalati dai genitori della scuola primaria e secondaria al rientro, ai 100 studenti positivi risultanti lunedì scorso che “non hanno potuto riprendere le lezioni in presenza. Tutte le equipe del liceo sono impegnate per affrontare questa situazione, contraddistinta dalle numerose assenze dei ragazzi, da un insegnamento a distanza da organizzare per i numerosi positivi (e alcuni casi contatto in quarantena), e dal personale malato. Al Covid si aggiungono anche le patologie dell’inverno”. Così Daniel Pestourie, Proviseur del liceo Chateaubriand si rivolge alle famiglie degli studenti del celebre istituto francese della Capitale, indicando il protocollo didattico e sanitario guida per il Lycée durante la pandemia, mentre in Francia il mondo della scuola è in rivolta.

Pestourie punta i riflettori sulla didattica digitale integrata, ricordando alle famiglie che sarà adottata secondo la metodologia in vigore in Francia: “nel sistema francese l’insegnamento a distanza non significa videoconferenza, ma accompagnamento pedagogico secondo le modalità scelte dal professore (che possono comprendere tempi in videoconferenza)”. “Il fatto – ricorda – di dover accompagnare simultaneamente dei presenti e degli assenti costituisce una situazione inedita, che aumenta fortemente il lavoro di preparazione delle lezioni e il seguire i ragazzi. Mai prima d’ora questa forma obbligatoria e paradossale – rimarca – dell’esercizio della professione dell’insegnamento era esistita. L’attualità mondiale mostra d’altra parte che forti tensioni sono sorte negli ambienti educativi di numerosi paesi, a causa di questo contesto difficile per il personale, gli allievi e i genitori”.

Il protocollo sanitario adottato sarà invece italiano, non francese: “si sottolinea che per i ragazzi che abbiano già presentato una infezione al Sars-Cov2 ( positività con o senza sintomi), il ritorno in classe potrà avvenire solo con un certificato medico di guarigione come per qualsiasi assenza per malattia. La Asl ci ha fermamente confermato questo punto”. Per quanto riguarda le ffp2 la scuola interpreta l’adozione obbligatoria indiscriminatamente per tutti gli studenti delle secondarie, come definito nell’ultimo incontro della Commissione covid: “i ragazzi del collège (medie) e del lycée (liceo) dovranno, a partire da lunedì 18 gennaio, portare delle mascherine Ffp2. Queste sono già obbligatorie nei trasporti, comprese quindi nelle navette scolastiche fra i siti del lycée e ogni volta che un ragazzo è o diventi un caso contatto. Di fatto – osserva il Proviseur – una maggioranza di allievi già le indossa”. Secondo il protocollo sanitario francese al momento in vigore, in caso di un positivo in classe, gli alunni devono fare tre tamponi in quattro giorni: un test antigenico o molecolare nel momento in cui viene annunciato il positivo, con un certificato da consegnare alla scuola, e poi altri autotest a due giorni di distanza ognuno che devono confermare la negatività. Il francese lycée Chateaubriand di Roma come tutte le scuole Aefe (Agence pour l’enseignement français à l’étranger) sul territorio nazionale, di cui fa parte, adotta le norme sanitarie in vigore in Italia; per quanto riguarda la didattica si attiene al modello francese.

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