NUOVE IDEE E LA BUONA POLITICA: IL PONTE PER IL CAMBIAMENTO. DI ANTIMO PUCA

“Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra. – Ma qual’è la pietra che sostiene il ponte?-chiede Kubai Kan. – Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, -risponde Marco, – ma dalla linea dell’arco che esse formano. Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi aggiunge:- Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa. Polo risponde :- Senza pietre non c’è arco”. Italo Calvino, Le città invisibili.

Non è soltanto un auspicio. È una necessità. È un impegno. Alla pandemia, che, con la sua devastante azione, ha travolto e ancora ferisce tanti aspetti della nostra vita sociale infliggendo ferite e svelato difficoltà e problemi vecchi e nuovi alla politica, non si risponde ritornando allo status e alle abitudini quo ante ma aprendo una forte stagione di rinnovamento perché, ce lo ha insegnato Edgard Morin: “ciò che non si rigenera, degenera”. Si rende necessario aprire un tracciato che dovrebbe ispirare tutto il nostro lavoro sociale, economico e politico. Dovrebbe essere un lavoro da fare insieme riempiendo di senso quella idea di Comunità isolana che dovrebbe essere concetto identificativo del nostro profilo Valoriale. Un nostro profilo progettuale dovrebbe proporre gli strumenti su cui e con cui LA VISIONE,-cioè l’immagine di un futuro possibile-, LE IDEE,- cioè l’impalcatura e le indicazioni progettuali necessarie-, LE STRADE, -ossia i passi concreti, i passaggi, le condizioni, le pratiche da implementare-, si fanno elementi intrecciati di un progetto che dovrebbe orientare il nostro impegno nel tempo in cui, anzitutto, l’auspicio è che Ischia possa ritrovare la sua dimensione vera, di comunità che opera e agisce. La pandemia dovrebbe fungere da segno di un rinnovamento al quale politica, economia e società si accingono avendone già posto qualche importante premessa. Si dovrebbe trovare nella PARTECIPAZIONE il denominatore comune nei momenti nei quali è sollecitata, per ciascuno di noi, la responsabilità di sentirsi parte attiva di una comunità professionale e sociale su cui improntare una nuova politica. Dovrebbero esserci occasioni nelle quali, di fronte a problemi e difficoltà, vale quel richiamo a “sortirne insieme” che per Don Milani esprimeva il significato e il valore della politica. Della BUONA politica, di cui anche oggi, come allora, si avverte la necessità. Di un diffuso impegno “ in prima persona, al plurale” c’è bisogno per affrontare i tempi che abbiamo difronte, per quanto riguarda la vita della nostra organizzazione, per ciò che ci attende come comunità.
Pietra miliare: il passato, radice, cultura, tradizione ed identità del popolo per gettare le basi per un futuro a lunga durata. La mia mente ricorre ad Enea, il presente) che fugge da Troia con il padre Anchise( il passato) sulle spalle ed al fianco il figlio Ascanio (il futuro).  Spunto di riflessione, una frase della preside Anna Baldino, orgoglio isclano per il divulgarsi dell’ istruzione e della cultura:
“ la storia preme con il proprio peso sulle nostre vite, ma la memoria di ciò che l’uomo ha costruito nel tempo alla luce dei Valori dell’ humanitas deve essere custodita, difesa e incessantemente rinnovata, per agire consapevolmente nel presente. Essa va trasmessa alle generazioni future, affinché intraprendano con il necessario coraggio il cammino della vita e riguadagnino con le loro forze ciò che hanno ricevuto dai padri per possederlo saldamente”.

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