ELEZIONI IN CAMPANIA. SILENZIO ELETTORALE PER NAPOLI, SERRARA FONTANA E ALTRI 140 COMUNI

In considerazione delle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre 2021, è scattata la par condicio e il cosiddetto «silenzio elettorale», per il comune di Napoli, di Serrara Fontana sull’isola d’Ischia, e  per gli altri 140 comuni della Campania. Le elezioni riguarderanno il 25% dei comuni della nostra regione e fatta eccezione di Avellino, si voterà anche in tutti i capoluoghi di provincia, per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.

La legge 28 del 22 febbraio 2000 (articolo 9 comma 1) stabilisce infatti che «dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, a eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni». Questo vuol dire che chiunque ricopra un ruolo istituzionale nelle amministrazioni prossime alla scadenza del mandato e sarà candidato nella prossima tornata elettorale non potrà comunicare nella sua veste ufficiale. La sola eccezione riguarda casi in cui sussistano i requisiti di indispensabilità e indifferibilità, ma previa una verifica effettuata dall’Agcom per le osservazioni di competenza dopo una segnalazione da parte della pubblica amministrazione responsabile corredata da una nota con la quale si motiva l’indispensabilità e l’indifferibilità del messaggio e si specifica l’intenzione di trasmetterlo in forma anonima.

Tra i 142 Comuni in Campania che vanno al voto ci Napoli, Serrara Fontana (sull’isola d’Ischia) Caserta, Benevento, Salerno, Eboli Santa Maria Capua Vetere, Sessa Aurunca, Afragola, Arzano, Gragnano, Vico Equense, Battipaglia.

Dal 3 settembre inoltre saranno vietati il lancio o getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico; ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne delle sedi dei partiti; ogni forma di propaganda luminosa mobile. A decorrere dal giorno di indizione dei comizi elettorali, i Comuni, sulla base di proprie norme regolamentari e senza oneri a proprio carico, sono tenuti a mettere a disposizione dei partiti e movimenti politici presenti nella competizione elettorale in misura eguale tra loro i locali di proprietà già predisposti per conferenze e dibattiti.

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