ISCHIA, UN’ISOLA FERITA A MORTE DAL TRAFFICO… MA NESSUNO INTERVIENE! DI ANTIMO PUCA

I cittadini sono scoraggiati dall’indecoroso rimpallo di responsabilità. La catastrofica gestione del traffico ha molti colpevoli e le responsabilità sono condivise. Nei fatti, e nella stessa percezione dei cittadini smarriti e sfiniti, maggioranza e minoranza sembrano alleati contro gli interessi dei nostri Comuni, della nostra isola. Dopo il covid-19, i rischi associati alla situazione traffico appaiono ancora più inaccettabili. I cittadini, per l'”ennesima volta, vivono l’umiliazione dell’invisibilità. I turisti distinti, tornati a Ischia, fuggono, inorriditi, impauriti, mentre ristoratori e operatori turistici vedono sfumare il sogno di un ritorno turistico che si distingua da quello di massa. Chi si dovrebbe occupare del piano traffico liquida il tema con poche frasi generiche. Non abbiamo una comunicazione trasparente su tale urgenza e su ciò che si rende necessario. Questo indigna. Nessun cambio di passo da parte di chi si è candidato a governare Ischia. Il cittadino continua ad essere considerato il “popolo bue”. Senza alcun rispetto delle nostre intelligenze, dei nostri soldi. Della nostra infinita pazienza dimostrata in anni di mala gestione del traffico. Ci dovremmo aspettare il riconoscimento che la situazione è grave, che il problema è enorme e richiede scelte immediate. Che non se ne esce senza un piano traffico che pianifichi nei dettagli gli interventi necessari nel breve, medio, lungo periodo e che, soprattutto, sia costruito con la partecipazione di esperti autorevoli. Ischia dovrebbe essere un monumento storico artistico di particolare pregio in quanto unicum  come valore naturalistico, storico e culturale. Ad Ischia, monumento naturale, le auto dovrebbero essere ridimensionate quasi fino ad essere bandite per essere percorsa a piedi o in bicicletta oppure con mezzi di piccola taglia, elettrici. L’auto contende prigionieri in casa nostra. Il piano urbano della mobilità sostenibile costituisce l’opportunità di ripensare gli spostamenti in isola in modo nuovo e diverso. Riconnettere le periferie. Riorganizzare le zone pedonali. Sollevare dalla pressione automobilistica e di intercettare fondi europei per finanziare l’acquisto di nuovi autobus, a motore alternativo /elettrico, con cui ridisegnare il sistema di trasporto pubblico locale. Allontanare le menti dal falso mito della macchina a tutti i costi a 18 anni e un giorno creerebbe un futuro con minori incidenti stradali ed un maggiore benessere soprattutto per i minori nei pressi delle scuole. Comunità de motorizzate. Trasporto pubblico efficiente. Tecnologie per auto non inquinanti. Auto elettriche. Navette elettriche. Ma anche spazi riservati alle carrozze a cavallo. Marciapiedi dissestati in ordine. I trasporti pubblici vanno potenziati. Andrebbe aumentato il numero delle pensiline coperte con posti a sedere e dovrebbero essere installate colonnine per la ricarica di mezzi elettrici in più punti dell’isola. Bisognerebbe approvare una Legge di assoluto divieto di accesso all’isola e di conseguente transito stradale ai mezzi di trasporto pesanti e consentire il trasporto merci solo a mezzi di piccole dimensioni. Trasporto pubblico locale rivoluzionato che, per restare tale, dovrebbe trovare sponda in una gestione mista tra privato e pubblico, mantenendo il timone sul territorio ma che per diventare realtà dovrebbe essere proprietà di chi ci governa anche in virtù dei costi. Questa può diventare la grande battaglia per scrivere la storia dello sviluppo isolano. Ci vuole il consenso di tutti e la voglia di scrivere una nuova pagina della nostra storia.

di Antimo Puca

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