Campus Peroni, con innovazione filiera agricola più green e competitiva

Roma, 15 lug. – (Adnkronos) – L’innovazione tecnologica in campo agricolo favorisce non solo una maggiore qualità e sostenibilità della produzione, coerentemente con gli obiettivi indicati dal Pnrr nella componente ‘Economia circolare e agricoltura sostenibile’, ma anche un recupero di competitività da parte delle aziende del comparto, essenziale in chiave di ripresa post-pandemica. Ne è convinta Birra Peroni che ha presentato i risultati e lo stato di avanzamento dei progetti più innovativi che sta portando avanti insieme ai propri partner nell’ambito di Campus Peroni per supportare, attraverso la tecnologia, l’evoluzione sostenibile della filiera.

Per l’occasione, Birra Peroni ha voluto celebrare la raccolta dell’orzo 2021, l’appuntamento più importante dell’anno per la filiera brassicola, con un appuntamento dedicato al tema ‘Come si misura la sostenibilità”, alla presenza, tra gli altri, della sottosegretaria alla Transizione ecologica Vannia Gava. ‘Voglio fare i complimenti a questa iniziativa: qui si respira agricoltura, digitalizzazione e, quindi, transizione ecologica – commenta Gava – Abbiamo investito un terzo dei fondi che l’Europa ci ha destinato con il Recovery Fund proprio per questa missione. L’impegno ad andare verso un ambiente pulito e sostenibile è preso e noi, come governo, vogliamo supportare questo processo innanzitutto attraverso la semplificazione della burocrazia: dobbiamo offrire un accesso rapido ed efficace ai fondi stanziati”.

“Dobbiamo ridurre i tempi e affidarci alla tecnologia, creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile. Il settore agroalimentare – continua Gava – rappresenta una bandiera del nostro Paese. Ben vengano le nuove tecnologie applicate alla filiera: serviranno per ottimizzare le risorse e consentiranno la tracciabilità del prodotto per dare al contempo garanzie di qualità e chiarezza al consumatore. Il nostro ruolo di governo non è quello di tassare, ma di accompagnare le aziende lungo questo processo con poche regole ma chiare, che possano essere applicate e controllate’.

Federico Sannella, direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali Birra Peroni, ha evidenziato le ragioni che hanno spinto l’azienda a impegnarsi sul campo e la visione che sottende questo investimento. ‘La transizione ecologica del settore agroalimentare va gestita in un’ottica di filiera. Come azienda di trasformazione, sappiamo di poter giocare un ruolo importante in questo percorso di trasformazione, ma è necessario che tutti gli attori della filiera siano coinvolti: le aziende agricole, il settore della distribuzione, il mondo della ricerca, le università e le start-up più innovative: tutti devono collaborare in una logica di open innovation che deve essere sostenuta da investimenti adeguati e progettualità’ concrete’.

All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti delle tre start-up innovative che stanno supportando Birra Peroni in questo percorso virtuoso: Pierluigi Meriggi, presidente e Fondatore di Hort@, spin off dell’Università del Sacro Cuore con cui Birra Peroni collabora da 5 anni all’impiego della piattaforma Orzobirra.net, un sistema di supporto alle decisioni (Dss) che sta contribuendo a migliorare le performance quanti-qualitative delle produzioni di orzo, ma anche a ridurne la carbon footprint; Nicolò Barbano, Head of marketing di xFarm., start-up innovativa con cui Birra Peroni sta portando avanti un progetto sperimentale che integra dati e immagini satellitari, sensoristica Iot e centraline meteo sul campo per favorire l’impiego dell’agricoltura di precisione e sensibilizzare gli agricoltori sull’impatto ambientale delle loro azioni.

Infine, Virgilio Maretto, Ceo e Co-Founder di PosTi, start-up con cui Birra Peroni ha sviluppato la tracciabilità in blockchain del malto 100% italiano recentemente introdotta su tutte le birre della famiglia Peroni e che ora sta collaborando con gli altri partner ad un’evoluzione del progetto che consenta di di arrivare a misurare e certificare in blockchain la sostenibilità della filiera, comunicando questo valore in modo trasparente e responsabile ai consumatori.

Durante l’incontro Birra Peroni ha comunicato anche i primi dati relativi alla raccolta dell’orzo 2021, che si sta avviando a conclusione in questi giorni e che si sta rivelando complessivamente buona nonostante un avvio di anno climaticamente non semplice che ha inizialmente ridotto la resa delle produzioni agricole.

Fortunatamente il mese di maggio, fresco e sufficientemente piovoso, ha permesso un buon riempimento della granella di orzo, specialmente di quello seminato tardi, facendo recuperare in parte la produzione e il raccolto si sta ora completando in condizioni ottimali di alta temperatura e in assenza di pioggia, tutto a vantaggio di qualità e conservazione dell’orzo raccolto. Birra Peroni stima di raccogliere quest’anno circa 50.000 tonnellate di orzo da malto e 4.000 di orzo da seme.

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