Sono passati 28 anni da quel 25 marzo 1992, giorno in cui l’ischitana suor Rosa Lupoli fece la sua professione perpetua che, di fatto, la introdusse in modo definitivo nell’ordine delle monache Clarisse Cappuccine dette “delle Trentatrè”. La giovane Rosa entrò nel monastero due anni prima, il 5 maggio e lì ha operato come “professa”, in attesa dell’ingresso definitivo.
“La professione perpetua, segno dell’unione indissolubile di Cristo con la Chiesa sua sposa, è l’atto attraverso il quale la giovane professa compie liberamente e per sempre l’offerta di sé a Dio nella Chiesa ed entra a far parte, in modo definitivo, dell’Istituto”, chiarisce la chiesa cattolica.
E la dinamica suor rosa, dal monastero napoletano di clausura, via social commenta:
“Oggi 28 anni…immersa in una libertà sempre più grande grazie all’incommensurabile dono dell’Incarnazione del Verbo!”
Partecipano sebbene a distanza alla speciale ricorrenza innanzitutto la mamma Anna, i fratelli Peppe e Toni e tutto lo stuolo familiare, uniti agli amici di sempre, cui si associano anche Enrico e Pina Buono con tutta la famiglia di Teleischia.