Con la curva dei contagi e delle vittime che continua la lenta discesa,il progressivo svuotamento delle terapie intensive e la campagna di vaccinazione che ormai procede senza particolari intoppi, la linea dell’esecutivo resta quella di procedere nel programma delle riaperture.
Ma mantenendo sempre quel principio di gradualità e prudenza: i numeri ‘veri’, quelli in cui ci sarà la fotografia di quanto avvenuto a partire dalle riaperture del 26 aprile, si cominceranno a vedere solo con il monitoraggio di venerdì prossimo. Ed è questo il motivo principale per il quale non ci sarà l’eliminazione delle misure, a partire dal coprifuoco
I dati attuali dicono che a rischiare il passaggio in arancione sono almeno in 3: Lombardia, Veneto e Campania. “A partire dalla prossima settimana l’Rt rischia di aumentare e ci potranno essere nuove zone arancioni – conferma l’analisi del Gimbe – ma se il governo dice che le riaperture sono irreversibile a questo deve corrispondere un cambiamento dei parametri”. Mercoledì ci sarà una riunione tra il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, Roberto Speranza e le Regioni con queste ultime che continuano a chiedere di tenere in considerazione per l’attribuzione dei colori non più l’indice di diffusione del contagio ma l’Rt ospedaliero e la percentuale dei vaccinati tra le categorie più a rischio.