Milano, 13 feb. (Adnkronos) – “Manteniamo il più assoluto riserbo, aspettiamo l’udienza fissata per il prossimo 1 marzo dove esporremo tutte le nostre osservazioni e considerazioni. Il solo ‘pregiudiziale rammarico’ è che ci vorrà ancora del tempo per comprendere le ragioni di quei tragici eventi e del gesto del Meran, che, nel frattempo, continuerà a restare in struttura carceraria con l’evidente ulteriore detrimento delle sue capacità e condizioni psichiche. E pare veramente incredibile che i periti non l’abbiano percepito”. Così gli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua, difensore di Alejandro Stephan Meran, commentano all’Adnkronos le conclusioni della perizia chiesta dal gip di Trieste nei confronti del 30enne accusato del duplice omicidio di due poliziotti avvenuto negli uffici della questura il 4 ottobre 2019 e di sette tentati omicidi di altrettanti agenti che hanno provato a bloccare la sua fuga.
La difesa si dice “sconcertata. E’ una perizia monca che non va fino in fondo nella spiegazione del fatto”. La difesa vuol fare luce anche su un punto sollevato dagli stessi periti nei confronti di Meran, detenuto nel carcere di Verona ma dal 9 febbraio sottoposto a regime di Tso. “Il lungo e drammatico ricovero durante il quale è stato legato ininterrottamente al letto per 6 settimane, evento di durata oltremodo eccezionale – probabilmente inaudita da decenni – in un momento in cui la contenzione fisica ha ormai esilissime giustificazioni giuridiche e professionali, ha rafforzato la dimensione di persecutorietà e di annientamento in cui viveva ricevendo rinforzi e conferme per le sue elaborazioni deliranti”, si legge nella perizia.
“La condizione assimilabile alla ‘tortura’ di una contenzione protrattasi per 6 settimane per motivi meritevoli di approfondimento – absit iniuria verbis – a prescindere dalla gravità dei reati commessi, ha posto una importante ipoteca sulla attendibilità delle rilevazioni e sulle osservazioni effettuate e impone l’obbligo di una grandissima prudenza nelle valutazioni conseguenti, evitando comunque facili e scorrette semplificazioni e sottovalutazioni della gravità delle sue condizioni psichiche”, sottolineano gli esperti. La difesa si augura che Meran “possa ricevere le giuste cure”.