IMPRENDITORI DI TALENTO PER LA NOSTRA ISCHIA. DI ANTIMO PUCA

L’intrapresa economica è la virtù di comprendere come osservare il mondo con occhi creativi e come intervenire sul mondo con mano creativa. Così come Michelangelo dipinse il Grande Creatore nella Cappella Sistina. Coloro che operano nel segmento più dinamico dell’economia, la piccola e media impresa, hanno il compito di essere all’altezza della Immago Dei. Questa è buona parte della Giustizia Sociale,una virtù creativa, la virtù che rappresenta la più grande speranza che rende possibile la società libera e virtuosa. Non basta una buona idea. Occorre avere il senso di come realizzare una buona idea. Creatività. Costruzione di una comunità di lavoro e saggezza pratica sono le virtù interne di una intrapresa economica, essenziali alla sua esistenza. Tuttavia, la giustizia sociale è la principale virtù esterna dell’impresa nel mondo. Gli imprenditori giocano in modo assoluto un cruciale ruolo creativo. È lo specifico talento delle persone che interpretano l’impresa come una virtù morale, che mette insieme due freddi cavi elettrici, lavoro che attende di essere svolto e lavoratori in cerca di occupazione, e provoca la scintilla che diffonde l’elettricità e fa accendere la lampadina per risolvere i problemi degli uni attraverso l’opera degli altri. Piccoli e medi imprenditori, spesso creativi, coraggiosi, irrituali, sono stretti in una morsa infernale che ne mette a repentaglio l’esistenza. Siamo in un mercato dove non si promuove e distribuisce il Bene ma ciò che viene imposto. Politica ed Amministrazione non tendono la mano a tutela dei nostri marchi di qualità. Ischia tutta, amministrazione e politica comprese, dovrebbe sentirsi chiamata a tutelare e difendere quegli imprenditori che, come Calise, hanno avuto il coraggio mettersi in discussione per proiettare ischia nel mondo, un piccolo grande miracolo di imprenditoria artigianale in Terra nostra già dagli anni ’60, partita da una azienda a conduzione familiare nel rispetto dei processi produttivi tradizionali. Le persone e le varie figure professionali, commercialisti ed avvocati inclusi, che si sono mosse intorno a questo albero dalla grande chioma per trovarne riparo hanno proiettato aspettative ed attese sulle spalle di un gigante su cui sono gravati, sempre più, i pesi di enormi responsabilità. Pesi che questo gigante ha saputo sopportare con enorme dignità, insegnandocela col silenzio. È un dovere, si, etico, ma, soprattutto, sociale per una società civile che si definisce tale, tendere una mano, farsi avanti con proposte a sostegno non solo di un nome che oggi è marchio e garanzia di qualità ma piuttosto di continuare a supportare una  realtà altrimenti moribonda che è la alta imprenditoria locale, quella di qualità, quella che potrebbe proiettare ancora un turismo distinto che pratica la disobbedienza civica in tempi di divieti  pur di approdare, ancora e nonostante tutto, in questo morso di paradiso che è la nostra Ischia.

di Antimo Puca

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