E’ MORTO PAOLO ROSSI, L’EROE DEL MONDIAL 82, UN CALCIATORE SIMBOLO DELLA NOSTRA GIOVINEZZA. DI ENRICO BUONO

“Era l’anno dei Mondiali quelli dell’86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi”: cantava Venditti alla fine degli anni ottanta.  Era proprio così: lui un ragazzo come noi, stella dei mondiali del ’82. Campione del mondo, capocannoniere con 6 goal e pallone d’oro. E’ per tutti Pablito, e fa dimenticare il Paolo Rossi del calcio scommesse, il calciatore squalificato per “combine”, e riabilitato alla vigilia del mondiale dell’82. Oggi leggiamo che Paolo Rossi è morto all’età di 64 anni per un male incurabile. Scompare uno degli eroi del Mundial dell’82.

Paolo Rossi nasce nella fucina di Giambattista Fabbri, del Vicenza che raggiunge a sorpresa nel 1976-77 il secondo posto ed un piazzamento in coppa Uefa. Il Vicenza di Paolo Rossi per la prima volta  finì il campionato tra le grandi. Paolo Rossi da ala destra venne trasformato dal mitico GB Fabbri centravanti ed inizia a segnare ricchi bottini di reti che gli aprono le porte della nazionale. Nel 1978 in Argentina gli azzurri di Bearzot, con in attacco la coppia Rossi-Bettega battono i futuri Campioni del Mondo, e sfiorano la finale.  Ma oltre a questo traguardo storico Paolo Rossi è il primo calciatore a raggiungere il valore di mercato di 5 miliardi. Il Vicenza, infatti, per strapparlo alla Juve, offrì nelle buste per decidere la comproprietà ben 2.600.000.000 di lire ( la Juve pare offrì solo 700.000.000). Rossi lascia poi il Vicenza per passare al Perugia. Il Presidente D’Attoma per acquistarlo  mise in piedi la prima sponsorizzazione di maglia. Fu un debutto assoluto poiché mai prima d’allora, in Italia, una divisa da gioco era stata “griffata” da un marchio commerciale; Rossi e il Perugia furono i primi a rompere questo tabù. Era il 1979: ed il calciatore per scegliere il grifone rifiutò il Napoli e la proposta di Ferlaino. Motivo per cui quando sarebbe poi giunto al San Paolo ad accoglierlo ci sarebbe sempre stata un assordante bordata di fischi. La sua esperienza al Perugia si chiude con la squalifica di Rossi nel calcio scommesse nel 1980. La squalifica scadrà alla vigilia dei Mondiali dell’82. In lui credono, però, la Juve che lo acquista nonostante la squalifica e Bearzot che lo convoca nonostante la lunga pausa dai campi di calcio. E Rossi ripaga tutti. Trascina la Nazionale alla vittoria del Mondiale, divenendo un vero eroi per tutta l’italia calcistica. Mieterà poi successi con la Juve prima di chiudere la sua carriera al Milan e poi al Verona.

“Rossi, Tardelli ed Altobelli”: torna nella mente il ricordo dei canti che intonavamo per strada subito dopo la finale del mondiale dell’82. Il nomi dei tre marcatori della finale con la Germania che diventano per magia, un canto dai ritmi e dalla metrica perfetta. Con la sua scomparsa, muore  uno dei calciatori simbolo della nostra giovinezza.

Di Enrico Buono

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