SCUOLA: UN GOVERNO FUORI TRACCIA! DI ANTIMO PUCA

È veramente questo il trattamento ed il Valore riservato alla nostra scuola italiana? Il mio scrivere non vuole ritornare in modo ridondante sulle solite questioni. Soprattutto in questo delicato momento storico. È pur vero, però, che i mass media nazionali continuano a non parlare chiaramente facendo sì che, al di là dei diretti interessati, molti non abbiano realmente chiaro cosa sta succedendo. Mi domando come mai la ministra Azzolina esce sempre fuori binario nel rispondere a domande specifiche. Non centra il punto. Eppure, ad esempio, nello svolgimento di una traccia concorsuale viene chiesto di attenersi alla domanda. Senza tergiversare. Perché è lì che prende forma la comprensione di un testo. Siamo completamente alla mercé di un Governo che non tutela e s trova in estrema difficoltà nei confronti di quelle categorie che, disperate, si stanno chiedendo come mai siano state prese di mira e penalizzate con interventi tanto drastici. Penso ai teatri chiusi, ai cinema chiusi, ai ristoranti che alle 18 sono costretti a chiudere. Tutto il resto, il prima e il dopo, i disagi conseguenziali ad una serie di restrizioni che interessano anche il regolare funzionamento delle corse dei mezzi pubblici non viene menzionato. Mai. Siamo un “noi” pieno di individualità, pregno delle preoccupazioni individuali, pieno delle angosce in cui ci stiamo muovendo. Per un marito che chiude la sua attività, per un amico disperato che non sa come fare. Per dei genitori allarmati dal bombardamento mediatico circa la gravità del virus. Dovremmo deciderci ad affrontare le titubanze soggettive sulle quali non è produttivo soffermarsi mentre il Paese arresta la corsa, mentre rallenta il passo, facendo leva sulla capacità di “problem solving”. A molti docenti sono state tagliate le gambe con la decurtazione dei punteggi maturati negli anni, il che ha comportato una completa rimescolanza tra i docenti inseriti in graduatoria. Molti non lavorano e si aggrappano con le unghie e con i denti a quel po’ di dignità laddove si continua a calpestarla. Si fonda una intera idea di scuola sulla globalità degli ambiti che devono essere investiti, sulla distanza che va presa rispetto all’idea passiva del procedere per concetti che restano sulla carta. Eppure sembra palese che il Ministero della Pubblica Istruzione, che dovrebbe tutelare l’organico, i docenti ed i discenti, si stia muovendo in una direzione opposta. La capacità di rivalutazione di interventi e decisioni rientra tra i primi requisiti a chi si interfaccia alla società. Non posso credere che non sia richiesta a chi investe cariche importanti. Questo Paese chiede di poter riporre fiducia in chi lo gestisce e se ne occupa. Noi tutti dovremmo chiedere di sollevarci dal pensiero di una politica sorda ai problemi del suo popolo, soprattutto in un momento di svolta in cui a nessuno è più dato l’agio di esserlo.

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