Il premier Giuseppe Conte resiste all’ultimo pressing delle Regioni e, a tarda notte, firma il Dpcm che istituisce un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene una Regione. Una riunione finale tra il capo del governo, i capi delegazione, i ministri Francesco Boccia, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli e il sottosegretario Riccardo Fraccaro mette un punto a “singolar tenzone” tra l’esecutivo e le Regioni.
Queste le norme valide in tutta Italia, secondo il nuovo DPCM che ancora deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale:
Tra le norme di livello nazionale ci sono:
– limitazione della circolazione delle persone — il cosiddetto «coprifuoco»— alle 22 , come risultato dell’estenuante braccio di ferro tra chi non lo voleva affatto (Conte e Renzi) e chi voleva fermare tutto già alle otto di sera (Franceschini, Boccia e Speranza);
– ritorno dell’autocertificazione: per uscire di casa dopo le dieci di sera: occorrerà provare di doverlo fare per ragioni di lavoro necessità e salute
– chiusura dei musei e delle mostre;
– didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza; per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);
– nelle giornate festive e prefestive chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole;
– coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale;
– chiusura di bar e ristoranti alle 18 (ma con la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica);
– sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni «a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica»;
– chiusura dei corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie;
– resta come sempre fortemente raccomandato a tutti, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute.
Inoltre l’Italia verrà divisa per sezioni a seconda della situazione epidemiologica presente sui diversi territori, verranno quindi costituite tre fasce che verranno stabilite dal Ministro della Salute: Verde, Arancione e Rossa.
Nelle Regioni che si collocano in uno scenario intermedio, che chiameremo «arancione», o «livello 3», in cui si pensa che verrà inserita la Campania accadrà questo:
— sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione (salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza). Saranno consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita, e sarà consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza;
— sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune
— saranno sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio.