FEDERNOLEGGIO E CONFESERCENTI CAMPANIA, IMPRESE ALLO STREMO, IL 28 OTTOBRE LA PROTESTA

Confesercenti/Federnoleggio Campania in protesta: il 28 lo stato di agitazione, le imprese sono allo stremo.
Il presidente di Confesercenti Vincenzo Schiavo: «La situazione è insostenibile, le aziende di trasporto vicine al fallimento con i blocchi e senza turismo».

«Il settore trasporti della Campania è nel baratro»: con questo grido d’allarme Federnoleggio della Campania, categoria di Confesercenti Campania, ha proclamato per il 28 ottobre lo “stato di agitazione”.
«Confesercenti Campania – dice il presidente Vincenzo Schiavo – sostiene in pieno le ragioni di una delle tante categorie che rappresentiamo e che è tra quelle più colpite dagli effetti del lockdown e dei blocchi economici. Appoggiamo l’iniziativa organizzata dal Coordinatore Gennaro Lametta e dal presidente Antonio Paone, saremo al  fianco dei tanti nostri associati, li sosterremo nella battaglia per avere risposte immediate e concrete sia dal Governo Nazionale che dalla Regione Campania. Le aziende del trasporto nel turismo sono al collasso, stanno fallendo. Il turismo non c’è più nella nostra regione, non bastassero le problematiche per gli effetti del Covid 19 ci sono anche pagamenti insoluti con fornitori e finanziarie a cui non possono far fronte. Per esempio molte aziende hanno comprato nuovi autobus e continuano a pagare interessi sull’acquisto pure avendo le vetture ferme nei garage perché senza lavoro. Diventa per loro un insostenibile, peraltro il blocco interprovinciale impedisce loro anche di organizzare, ad esempio, anche solo una gita da Napoli a Montevergine».
Di rimando il Coordinatore Regionale di Federnoleggio Gennaro Lametta: «Le imprese sono allo stremo e non più controllabili , abbiamo bisogno di interventi mirati e concreti . L’industria del turismo è crollata e con se tutte quelle attività ad essa legate . Non possiamo più aspettare anche perché le istituzioni ci stanno solo prendendo in giro , soprattutto sulla possibilità di affiancamento al Tpl. Fiumi di soldi stanno arrivando alle aziende di trasporto pubblico ma nemmeno un euro utilizzato per l’utilizzo dei bus turistici in supporto alle linee esistenti . Non possiamo più frenare la disperazione di imprenditori che stanno vedendo le loro attività andare in fumo . L’effetto domino è alle porte il fallimento di queste aziende porterà inevitabilmente al default anche società finanziarie che hanno prestato i loro soldi per l’acquisto di bus e vetture con standard qualitativi e di sicurezza sempre più all’avanguardia , lo stesso accadrà per le aziende costruttrici e riparatori in genere , insomma un vero e proprio sterminio». Lametta indica anche le soluzioni possibili:  «Per evitare tutto ciò c’è bisogno di un sostegno economico importante ed una cristallizzazione delle scadenze fiscali. Un anno bianco, insomma, che consenta a tutti di essere traghettati fuori dal crisi. Il 28 siamo pronti anche a piazzare tende e a dormire nei sacchi a pelo se non avremo le risposte che ci aspettiamo».

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