ISCHIA. MONSIGNOR LAGNESE: “LA CHIESA E’ VICINA AI FAMILIARI DEGLI OSPITI DI VILLA MERCEDE”

Ischia. Il vescovo di Ischia, Monsiglior Pietro Lagnese, torna a parlare ai familiari degli ospiti di Villa Mercede, in questa nuova fase di aumento dei contagi causata dal Coronavirus, situazione aggravata anche dall’esiguità del personale presente nella struttura.

“Ai familiari degli ospiti della RSA “Villa Mercede”

Alla Direzione Generale

dell’Asl Napoli 2 Nord

Ai Sigg. Sindaci dell’Isola d’Ischia

Carissimi,

vi sono grato per il puntuale aggiornamento che mi fornite in merito alla situazione dei vostri amati familiari, ospiti della RSA di “Villa Mercede”.

Con sommo rammarico constato che persiste per loro lo stato di grave emergenza e che le criticità, sorte a seguito della pandemia da Covid-19, continuano a intensificarsi a causa dell’inadeguatezza numerica degli operatori attualmente impiegati nella struttura.

Mi riferite che per i 16 degenti, ad oggi ospiti di Villa Mercede – molti dei quali non autosufficienti – sono in servizio soltanto due operatori socio-sanitari e un infermiere per turno, mentre risulta del tutto assente la figura tanto preziosa dell’animatore.

Come è possibile, in queste condizioni, offrire ai nostri cari ospiti di Villa Mercede un’assistenza dignitosa e adeguate cure sanitarie?

Condivido la vostra preoccupazione e mi unisco a voi in questo momento nel quale siete particolarmente in ansia per i vostri cari. Leggendo la vostra lettera mi è tornato alla mente un pensiero che spesso mi accompagna: potremmo trovarci noi, domani, al posto dei vostri familiari; oppure potrebbero esserci i nostri cari: in quel caso, cosa proveremmo?

Non entrando nel merito delle diatribe legali, terminate le quali saranno affidati i servizi e la gestione della RSA a una cooperativa che dovrà garantire la completa ed adeguata assistenza degli ospiti, in questo momento particolare ritengo necessario che si intervenga al fine di assicurare ai degenti il personale idoneo in numero sufficiente. Chiedo pertanto che si provveda a ciò in tempi brevi.

Rinnovo inoltre la richiesta di favorire, appena possibile, incontri periodici regolari dei familiari con gli ospiti di Villa Mercede – ovviamente sempre nel rispetto delle vigenti normative anti-Covid – al fine di mantenere vivo con loro un legame affettivo, necessario sempre, ma ancor più fondamentale in un momento così difficile e delicato come quello che essi stanno vivendo.

Come ho avuto già modo di sottolineare, penso che la mancanza quotidiana di affetto da parte dei parenti sia un disagio che certamente non fa bene alla salute dei degenti.

Carissimi, ritengo mio dovere intervenire in questa vicenda. Ribadisco perciò con fermezza l’impegno mio e di tutta la Chiesa di Ischia a essere voce di chi non ha voce e, nello specifico, a sostenervi nell’adoperarvi al fine di vedere tutelati i vostri cari nei loro diritti fondamentali.

Faccio pertanto nuovamente appello alla Direzione Generale dell’Asl Napoli2 Nord, con la quale sono in continuo contatto, affinché possano trovare sicura accoglienza le richieste delle famiglie degli ospiti di “Villa Mercede”.

Con la presente, rivolgo pure un ulteriore invito ai sei Sindaci dei comuni della nostra Isola, perché, in un momento di grave crisi sociale come quello che stiamo vivendo, abbiano una costante attenzione per le persone più deboli del nostro territorio. Come buoni padri di famiglia delle comunità dell’isola d’Ischia,siate per tutti accorte sentinelle:   per i più fragili.

Assicuro ai nostri cari anziani di Villa Mercede, a voi tutti loro familiari, agli operatori della struttura e agli amministratori e funzionari dello Stato, la mia povera preghiera e tutti affido alla protezione della nostra Madre dolcissima, Maria SS.ma Regina dell’Isola d’Ischia.

Dio vi benedica!”

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